Nellepoca dellilluminismo era la filosofia in soccorso dei governi per citare Gaetano Filangieri oggi, nellera del pessimismo dovuto allemergenza sanitaria, è la tecnologia che soccorre i governi e pure i governati. Chi ha sempre creduto negli aspetti prevalentemente benefici della tecnologia non si meraviglia. Chi, invece, ha ritenuto che linnovazione tecnologia fosse unepidemia in grado di azzerare i rapporti umani e di distruggere le fondamenta della democrazia si dovrebbe ricredere. Innanzitutto, una chiarificazione dordine concettuale: intendo per tecnologia il fecondo connubio di scienza e di tecnica, che si è verificato con la stimolazione della ricerca scientifica verso obiettivi pratici e con la rivalutazione della tecnica, in quanto collegata e sottomessa alla ricerca scientifica; pertanto, la tecnologia è il prodotto della scienza resa operativa. Certo, oggi la tecnologia assume molte declinazioni operative, di cui internet è la più diffusa. Come spazio di libertà per lesercizio dei diritti costituzionali. Prendiamo il diritto allistruzione: oggi, dopo la chiusura di scuole e università per lemergenza del coronavirus, le lezioni si svolgono e si apprendono online. Tutti i livelli di istruzione si sono organizzati con piattaforme digitali, in grado di assicurare continuità al funzionamento delle scuole e delle università. Smartphone, tablet e personal computer sono diventati gli strumenti attraverso i quali seguire le lezioni e interagire con gli insegnanti. Quindi la tecnologia ha inventato un diverso modo di fare didattica, che non può essere ritenuto sostitutivo a quello tradizionale della presenza fisica in aula ma piuttosto alternativo, specialmente quando imposto dallemergenza. Prendiamo il diritto al lavoro: oggi, dopo la riduzione degli orari degli uffici e del commercio e il divieto a muoversi da casa, si è valorizzato lo smart working, ovvero il lavoro agile, quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall'assenza di vincoli orari o spaziali e organizzato per remoto, attraverso luso dei computers e di internet. Moltissimo lavoro può essere trasformato in telelavoro da casa, senza che ne risenta la produttività e con il risparmio in termini economici che comporta andare a lavorare in ufficio (oltre a vantaggi per lambiente).Prendiamo il diritto alla giustizia: oggi, dopo i provvedimenti che impongono lannullamento di udienze svolte in tribunale, si può benissimo utilizzare e così valorizzare il processo telematico, non solo e non tanto per le notifiche con la firma digitale ma anche attraverso una serie di atti processuali che possono essere svolti in via remota, come per esempio le udienze e le camere di consiglio da svolgersi in teleconferenza, laddove possibile ovviamente. Prendiamo, infine, il diritto fondamentale alla salute: unico diritto al quale la costituzione riserva laggettivo fondamentale (art. 32). E inutile dire dellimportanza, anzi della fondamentalità, della tutela della salute dellindividuo, da sempre e non solo oggi al tempo del coronavirus. Qui il contributo della tecnologia, come prodotto della scienza resa operativa, è davvero decisivo. Tutti i centri di ricerca e i laboratori medici lavorano meglio e di più grazie allapporto fornito dagli strumenti tecnologici. Solo internet consente di dialogare in rete fra tutti i laboratori nel mondo, che sono impegnati nella ricerca sanitaria per ottenere nuovi farmaci e nuove cure. E lintelligenza artificiale rappresenta un supporto determinante per la ricerca scientifica medica. Già con il coronavirus, dove si è potuto sviluppare un nuovo sistema di diagnosi attraverso lintelligenza artificiale, che permette di rilevare, tramite TAC, nuovi casi di coronavirus in venti secondi e con un tasso di precisione fino al 96%.Quindi: la tecnologia è davvero in soccorso dei governi e della cittadinanza. I diritti continuano a essere esercitati e tutelati per il tramite dellausilio tecnologico. A una condizione imprescindibile, che è quella di garantire il diritto allaccesso libero e gratuito a internet. Tutti devono essere messi in condizione di accedere gratuitamente alla rete per esercitare i diritti di cittadinanza. E oggi stiamo capendo il perché.