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Parole durissime quelle pronunciate dal Presidente della Camera Roberti Fico, intervistato dall’emittente panaraba al Jazeera sull’omicidio di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano arrestato, ferocemente torturato e ucciso al Cairo da agenti dei servizi segreti egiziani due anni fa. «Come Camera dei deputati manterremo ferma la nostra azione rispetto a chiudere le relazioni diplomatiche con l’Egitto», ha tuonato Fico commentando l’agghiacciante rapporto della procura di Roma sulle sevizie subite dal povero Regeni e sul muro di omertà e depistaggi alzato dalle autoritè egiziane per insabbiare l’omicidio del ragazzo italiano.
«Siamo stati senza dubbio sconcertati da quanto scritto dai procuratori della Repubblica di Roma perchè sono accuse alla sicurezza nazionale egiziana gravissime, delle parole agghiaccianti. Una descrizione delle torture che ha subito Regeni, sappiamo che è stato seguito e intercettato per 40 giorni, sequestrato, mantenuto prima in una caserma e poi in una stanza, la numero 13, del ministero degli Interni egiziano e questa situazione è di una gravità assoluta e tutto il popolo italiano è profondamente indignato».
Il presidente dei deputati italiani ha poi denunciato per nome gli ufficiali direttamente responsabili dell’assassinio: «Nell’ascoltare in commissione di inchiesta i procuratori della Repubblica nel nostro Parlamento e nel Paese - ha proseguito il presidente della Camera - sono stati nominati quattro membri della National security egiziana. Chi ha partecipato al sequestro, alla tortura e all’uccisione di Giulio Regeni in base alle indagini sono queste persone: il generale Tariq Sabir, il colonnello Kamel, il colonnello Helmi e il maggiore Sharif» .