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Una sentenza della Cassazione del 2014, stabilisce il potere assoluto delle circolari del Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria, per cui chi è sottoposto al regime di 41 bis, non può più ricevere libri e stampa in genere, se non acquistandoli a caro prezzo tramite il carcere. Questulteriore censura, oltre al limite di detenere in cella un numero esiguo di testi (a LAquila solo 2), si aggiunge a un lungo elenco di gravi restrizioni, attualmente oggetto dindagine della Commissione Diritti Umani del Senato.GUARDA IL VIDEOIn particolare, dallindagine conoscitiva sul 41-bis di questanno, emerge un quadro raccapricciante sulle condizioni detentive nella sezione femminile speciale del carcere dellAquila, inaugurata nel 2005 da Lioce, Blefari e Proietti, delle BR-PCC. Un carcere femminile peggiore di Guantánamo e di Alcatraz, lo definì Giulio Petrilli dopo averlo visitato, dove le detenute sono sepolte vive e in condizioni disolamento totale.Lontane dai propri affetti e dai propri figli, le 7 donne rinchiuse nel carcere dellAquila, soffrono più degli uomini di questa condizione di carcere duro denuncia lavvocata Fabiana Gubitoso.Nel rapporto del Senato le donne rinchiuse alle Costarelle ci parlano di privazioni e vessazioni quotidiane del tutto gratuite ed esercitate al solo scopo di intimidazione e annichilimento, come la presenza continua di agenti durante le visite mediche non psichiatriche, la violazione della propria intimità, limpedimento a svolgere attività creative come il ricamo, a detenere detersivo o fermagli per i capelli in cella, il limite al numero di libri, indumenti, foto, il divieto di cucinarsi qualcosa in cella ecc. La lettura poi è di importanza vitale nelle sezioni di isolamento totale, impedirla è un accanimento che va oltre il 41 bis.Come altro vogliamo chiamarla questa se non tortura? La lettura è una porta sul mondo, tornando a citare Mattarella, che molti non attraversano pur potendo e che invece è sprangata a vita per chi è recluso in 41bis. Agevolare le operazioni di perquisizione ordinaria è la motivazione accampata per questa tortura bianca ed è esemplare del grado di inciviltà e di imbarbarimento di questo sistema.Alla vigilia della giornata mondiale contro la tortura, Sabato 25 giugno a LAquila, h. 11 alla Villa Comunale, h. 14 sotto il carcere: manifestiamo contro la tortura!