Proseguono i bombardamenti russi sulle città ucraine, così come prosegue l’avanzata delle truppe di Kiev a Bakhmut. Il tutto mentre dalla Germania arrivano aiuti militari per 2 miliardi e 700 milioni di euro all’Ucraina. 

Sono le notizie che arrivano dal fronte, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è a Roma per incontrare Mattarella, Meloni e il Papa

Secondo Ukrinform, il capo dell'amministrazione militare regionale di Mykolaiv, Vitaliy Kim, ha reso noto che «le truppe russe hanno attaccato nella notte Mykolaiv, nel sud dell'Ucraina, con dei droni Shahed di fabbricazione iraniana, ferendo tre civili». Nell'attacco «un edificio residenziale di cinque piani è stato danneggiato ed un altro di due piani è stato distrutto, i  raid hanno provocato incendi e tre persone sono rimaste ferite». 

Più grave la situazione nella regione di Kherson, dove secondo il capo dell'amministrazione militare regionale Oleksandr Prokudin, «l'esercito russo ha lanciato 88 attacchi nella giornata di ieri, uccidendo almeno due persone e ferendone altre quattro». Anche il sindaco di Khmelnytsky ha annunciato che un attacco russo alla sua città ha provocato almeno 11 feriti.

Come riferisce l'Ukrainska Pravda, il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko, ha detto inoltre che «forti esplosioni» si sono verificate questa mattina nella città occupata dai russi, con «epicentro in direzione di Azovstal». 

Per quanto riguarda le armi, secondo Der Spiegel «il  governo tedesco fornirà ulteriori attrezzature militari per un valore di 2,7 miliardi di euro a all'Ucraina» e «il pacchetto include carri armati Leopard 1, veicoli da combattimento di fanteria, droni da ricognizione e altre attrezzature militari». 

Notizia accolta con favore dal consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak. «I Paesi annunciano grandi pacchetti di aiuti alla difesa per l'Ucraina. Lo fanno in modo dimostrativo - ha scritto su twitter – L'ultimo esempio è il pacchetto tedesco di 2,7 miliardi di euro. Questo indica direttamente che si può porre fine alla guerra, che la Federazione Russa è destinata a perdere e a sedersi sulla panchina della vergogna storica e che la Federazione Russa non fa più paura a nessuno. Solo la fornitura di armi all'Ucraina consentirebbe alla pace di tornare a uno sviluppo prevedibile e stabile». 

Sulla stessa lunghezza d’onda Dmytro Kuleba, secondo il quale «la domanda non è quando avvieremo la controffensiva, ma se ci sono abbastanza aiuti per poterla fare». Lo ha dichiarato al suo arrivo alla riunione informale dei ministri degli Esteri Ue a Stoccolma, in cui ha spiegato di apprezzare «sinceramente tutto il sostegno fornito dagli europei ma sarà sufficiente solo quando avremo vinto». 
Il benvenuto a Stoccolma glielo ha dato

l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell. «La nostra unità e il nostro sostegno all’Ucraina sono più solidi che mai e continueranno fino a quando l'Ucraina non prevarrà!, ha scritto Borrell in un tweet.