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I colloqui sul programma nucleare iraniano sembrano aver imboccato una strada concreta verso un’intesa. Secondo quanto riportato dalla Cnn, Stati Uniti e Iran sarebbero “molto vicini” a un accordo che potrebbe essere definito già nel prossimo round negoziale, in programma – molto probabilmente – in una località del Medio Oriente.
Donald Trump, parlando ieri con i giornalisti, ha definito i negoziati in corso «molto buoni», esprimendo fiducia nella possibilità di una svolta imminente. «Siamo vicini a una soluzione», ha dichiarato l’ex presidente, rilanciando l’approccio della sua Amministrazione per fermare l’arricchimento dell’uranio da parte di Teheran.
L’Iran, da parte sua, ha sempre sostenuto la natura pacifica del proprio programma nucleare e ha ribadito in più occasioni di non poter accettare la condizione dell’“arricchimento zero”. Tuttavia, le nuove aperture sembrano andare nella direzione di un compromesso.
Secondo quanto riferito da fonti diplomatiche citate dalla Cnn, i colloqui includerebbero l’ipotesi di rafforzare le ispezioni nei siti nucleari iraniani e di smantellare parzialmente alcune strutture del programma. Inoltre, si starebbe discutendo della possibilità per Teheran di proseguire con un arricchimento dell’uranio limitato, sotto stretta sorveglianza dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica).
Verso un consorzio internazionale per il nucleare civile
Tra le opzioni sul tavolo, anche la creazione di un consorzio internazionale che includerebbe Paesi del Medio Oriente e l’Aiea, con il compito di produrre uranio arricchito per usi civili, destinato ai reattori iraniani. Tale progetto, di cui si era già parlato nei giorni scorsi in un articolo del New York Times, prevede anche investimenti diretti da parte di aziende americane nel settore energetico iraniano.
Un funzionario della Casa Bianca ha però precisato che sul nucleare civile “non è stato ancora concordato nulla”, e che il programma missilistico di Teheran resta escluso dal negoziato in corso.
Intesa quadro
L’obiettivo dichiarato è arrivare al prossimo round di colloqui con un’intesa di principio, che fissi parametri chiari per la futura attuazione e apra la strada a successivi tavoli tecnici. In sostanza, un nuovo framework che possa rimpiazzare il Jcpoa (l’accordo del 2015), abbandonato unilateralmente dagli Usa nel 2018.
I prossimi giorni saranno decisivi per capire se la nuova trattativa riuscirà a colmare le distanze tra Washington e Teheran e ad avviare un percorso stabile verso la de-escalation nucleare nella regione.