Monta la polemica in Israele dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha accusato i manifestanti contro la riforma della Giustizia di “unire le forze con l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) e l'Iran” nelle loro attività. A suo dire, le proteste vanno contro gli interessi di Israele piàù che contro le azioni del suo governo.

Netanyahu ha fatto questi commenti mentre partiva per il suo atteso viaggio negli Stati Uniti, dove gli attivisti lo hanno accolto proiettando sulla celebre prigione nella baia di San Francisco una sua immagine vestito in arancione da carcerato accompagnata dal messaggio, “Benvenuto ad Alcatraz, Bibi”. La città californiana è la prima tappa del viaggio negli Usa di Netanyahu, che ha in agenda un incontro con Elon Musk, prima di spostarsi a New York dove interverrà all'Assemblea generale dell'Onu. Nella Grande Mela, e non a Washington alla Casa Bianca, il premier israeliano incontrerà il presidente americano Joe Biden, il primo faccia a faccia tra i due, lungamente atteso dal leader dello Stato ebraico ma non nella cornice istituzionale che tanto avrebbe voluto.

Intanto in Israele continuano le proteste per le parole di Bibi, nonostante l'ufficio del premier abbia cercato di chiarire. Netanyahu, si legge in una nota, si riferiva al fatto che i manifestanti contrari alla riforma della giustizia avrebbero manifestato contemporaneamente agli attivisti pro-Olp. Nessuna precisazione, invece, riguardo al riferimento all'Iran. “Non c'è persona che ha distrutto la nostra immagine nel mondo più di Netanyahu negli ultimi mesi”, ha detto il leader di Yesh Atid, Yair Lapid. “Niente aiuta gli iraniani più del colpo di stato (giudiziario, ndr) del suo governo. Le sue accuse contro i patrioti della protesta sono un'ulteriore prova del grave turbamento del suo giudizio e della sua comprensione della realtà”, ha aggiunto il leader dell'opposizione. Anche il leader di Unità Nazionale Benny Gantz ha affermato che il premier israeliano sta causando “enormi danni” al Paese e che nessun discorso alle Nazioni Unite sarà in grado di ripararlo. “L'attacco di Netanyahu, che accusa i manifestanti di collusione con i nostri nemici, è grave e degno di ogni condanna”, ha detto Gantz.

Il leader di Yisrael Beytenu, Avigdor Liberman, ha accusato il premier israeliano di dire “bugie spudorate”. “Sei tu l'amico dell'Iran e dellOlp, signor Benjamin Netanyahu. Tu sei quello che sta smantellando la società israeliana dall'interno, sei tu quello che dimostra a tutti noi ogni giorno che agisci esclusivamente in conformità con i tuoi interessi personali, anche se ciò significa che il paese brucerà”, ha detto Liberman. Citato dal Times of Israel, il leader del partito laburista Merav Michaeli ha tracciato un parallelo tra i commenti di Netanyahu e le accuse passate di aver incoraggiato l'incitamento che ha portato all'assassinio dell'ex primo ministro Yitzhak Rabin. O per lo meno di aver contribuito al clima politico incendiario nel periodo precedente all'omicidio.

"Netanyahu ha costruito la sua intera carriera politica

sull'incitamento e sullo spargimento di sangue: lo ha fatto con Rabin

e ora lo sta facendo con i manifestanti di Kaplan", ha detto Michaeli,

riferendosi alla strada di Tel Aviv dove si tengono ogni settimana le

proteste anti riforma della giustizia. ''E' ora di smettere di essere

scioccati dalle bugie e dal veleno che quest'uomo semina e dimostrare

con tutte le nostre forze èer mandarlo a casa", ha aggiunto.

Gli attivisti contrari alla riforma

della giustizia israeliana hanno accolto il premier Benjamin

Netanyahu negli Stati Uniti proiettando sulla celebre prigione

nella baia di San Francisco una sua immagine vestito in

arancione da carcerato accompagnata dal messaggio, "Benvenuto ad

Alcatraz, Bibi". L'iniziativa e' stata organizzata dal gruppo di

espatriati israeliani UnXepstable, nato nella zona di San

Francisco e da allora diffusosi in altre citta' americane e nel

mondo.