Lo stop delle forniture di gas russo decretato da Mosca ha colpito stamani oltre alla Polonia anche la Bulgaria, che come Varsavia aveva un contratto in scadenza a fine anno. La Russia soddisfaceva oltre il 90% del fabbisogno bulgaro di gas, con le importazioni di Gazprom a circa 3 miliardi di metri cubi all’anno. E in caso di nuovo rifiuto da parte dei Paesi Ue di pagare in rubli le esportazioni di gas russo, si applicheranno le norme del corrispondente decreto delpresi dente russo, ha ricordato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Rispondendo alla stampa che gli chiedeva se ci si poteva aspettare che Gazprom sospendesse le forniture di gas ad altri Paesi dopo Polonia e Bulgaria, il portavoce si è limitato a dire: «Appena si avvicinerà la scadenza del pagamento, se alcuni consumatori si rifiutano di pagare con il nuovo sistema, il decreto presidenziale sarà, ovviamente, applicato» . Il decreto firmato da Putin il 1 aprile, prevede che se gli acquirenti non rispettano il nuovo sistema di pagamento in rubli, le forniture di gas verranno sospese. «La necessità di un nuovo metodo di pagamento è stata il risultato di passi ostili senza precedenti nella sfera economica e nel settore finanziario, che sono stati presi contro di noi da paesi ostili», ha detto Peskov. «Faremo in modo che la decisione di Gazprom abbia il minor impatto possibile sui consumatori europei. Oggi gli Stati membri si sono incontrati in seno al gruppo di coordinamento del gas. Polonia e Bulgaria ci hanno aggiornato sulla situazione. Sia la Polonia che la Bulgaria stanno ora ricevendo gas dai loro vicini dell’Ue», ha spiegato invece la presidente della commissione europea von der Leyen, per la quale «non sorprende che il Cremlino usi i combustibili fossili per cercare di ricattarci, è qualcosa per cui la Commissione europea si è preparata in stretto coordinamento e solidarietà con gli Stati membri e i partner internazionali. La nostra risposta sarà immediata, unita e coordinata». «Questo mostra prima di tutto l’immensa solidarietà tra noi, ma mostra anche l’efficacia degli investimenti passati, ad esempio negli inter connettori e in altre infrastrutture del gas. La Commissione intensificherà inoltre il suo lavoro con i cosiddetti gruppi regionali degli Stati membri, che possono fornire reciprocamente la solidarietà più immediata. Ciò mitigherà qualsiasi impatto su possibili interruzioni del gas», ha aggiunto.

Quanto gas importa l'Ue dalla Russia? La scheda

L’Europa è fortemente dipendente dallaRussia per il suo gas. Ma a quanto ammonta questa dipendenza?Nel2021 l’Ue ha importato il 45% del gas dalla Russia. Ovvero oltre380 milioni di metri cubi (mcm) al giorno tramite gasdotto, perun totale di circa 140 miliardi di metri cubi all’anno, secondol’Iea. Altri 15 miliardi di metri cubi sono stati consegnatisotto forma di gas naturale liquefatto (gnl).Una volta bloccato l’import da Mosca, la difficoltà principaleper l’Europa sarà quella di armonizzare le politiche (e ledipendenze) energetiche europee che sono allo stato differenti escollegate le une dalle altre. E oggi dopo lo stop ufficialedelle forniture di Gazprom a Polonia e Bulgaria il prezzo del gas naturale in Europa è schizzato del 16% a 119,75 euro permegawattora, per poi ripiegare al +4% sopra i 106 euro.Considerando che la settimana scorsa i prezzi si stavanostabilizzando sotto quora 100 euro. La situazione più critica in Europa,oltre ad alcuni paesi dell’Est, è quella della Germania che nel2020 importava dalla Russia circa il 65% del gas (dati Iea) paria 42,6 miliardi di metri cubi, seguita dall’Italia con 29,2miliardi di metri cubi. La dipendenza energetica tedesca neiconfronti della Russia è peggiorata dall’11 marzo del 2011,data dell’incidente nella centrale nucleare giapponese diFukushima. A seguito dell’evento, Berlino ha deciso di usciredal nucleare, incrementare l’import di gas dalla Russia con ilNord Stream 2 e puntare forte sull’eolico offshore. A fine annoil paese avrebbe dovuto spegnere le ultime tre centrali nucleariin funzione (erano 8 nel 2011) ma il governo sta seriamentevalutando di lasciarle accese.Il secondo paese europeo maggiormente dipendente dal gas diMosca è l’Italia, che importa il 38% del gas che consuma pari acirca 29 miliardi di mc. La dipendenza è aumentata negli annise si pensa che nel 2012 la percentuale era intorno al 30%. Laproduzione nazionale è scesa ai minimi, circa 3 miliardi dimetri cubo ma il governo ha intenzione di aumentarla daigiacimenti in funzione (senza nuove trivellazioni). L’Italiaimporta il 95% del gas che consuma (circa 72 mld di mc). Manelle ultime settimane il Governo italiano ha stretto accordiper aumentare le importazioni di gas con Algeria, Egitto,Repubblica del Congo, Angola.Austria, Ungheria, Slovenia e Slovacchia ottengono circa il 60%del loro gas naturale dalla Russia.