L’Ucraina e la Russia stanno rafforzandole loro postazioni militari nella regione ucraina orientale del Donbass, diventata il fulcro dell’offensiva di Mosca. Immagini satellitari mostra che la Russia sta aumentando truppe ed equipaggiamento militare in tre zone lungo il confine conl’Ucraina, le regioni di Belgorod e Voronezh e intorno alla città di Matveev Kurgan, più a sud. Tutto fa pensare che la Russia sia vicina alla cattura di Mariupol, la principale città nel Sud dell’Ucraina, assediata da sei settimane. Ufficialmente, l’esercito ucraino sostiene chela difesa tiene e che è in «contatto continuo» con le truppe sul posto; ma ammette che la Russia cercherà di prendere il pieno controllo della città. Secondo Mosca, proprio a Mariupol, stamane più di mille soldati ucraini della 36esima Brigata della fanteria di Marina si sono arresi. Ma Kiev smentisce («Non ci risulta») e sostiene invece che gli ufficiali ucraini «non perdono la testa, ma mantengono saldamente il comando e il controllo delle truppe». Anzi, secondo Kiev, «a Mariupol, le unità della 36esima Brigata, a seguito di una rischiosa operazione si sono uniti al Battaglione Azov, che ha contribuito a questa operazione». A Mariupol si combatte ancora anche per l’acciaieria Azovstal, diventata il punto focale degli sforzi russi. Martedì la televisione russa ha mostrato le immagini di quella che sarebbe stata la resa a un’altra acciaieria, sempre a Mariupol, la Illich Iron and Steel Works. Il leader ceceno Ramzan Kadyrov dunque invita alla resa i militari ucraini asserragliati ad Azovstal. «All’interno dell’Azovstal al momento ci sono circa 200 feriti che non possono ricevere assistenza medica. Per loro e per tutti gli altri sarebbe meglio porre fine a questa inutile resistenza e tornare a casa dalle loro famiglie». L’impianto è una delle basi operative chiave rimaste per le diverse migliaia di combattenti ucraini rinchiusi nella città assediata A Mariupol, secondo il sindaco, Vadym Boichenko, ci sono state21mila vittime dall’inizio dell’assedio e sono più di 100milale persone in attesa di evacuazione; ma oggi l’Ucraina haa nnunciato il blocco dei corridoi umanitari per l’intera giornata, sostenendo che sia «troppo pericoloso» e accusando le forze russe di aver violato gli accordi per consentire la fuga dei civili dalle zone interessante alle ostilità.

Mezzi militari russi al confine con la Finlandia

Veicoli militari russi sono stati visti vicino al confine con la Finlandia. Un filmato, verificato da Sky News e pubblicato dai media internazionali, mostra lo spostamento di attrezzature militari, compresi i sistemi di difesa costiera, al confine tra Russia e Finlandia, in un apparente avvertimento proprio mentre il dibattito sull'adesione alla Nato continua a crescere nel Paese nordico. Proprio oggi infatti inizia oggi il percorso della Finlandia per richiedere l’adesione alla Nato. Un evento impensabile fino all’anno scorso, come aveva già avuto modo di dire il Segretario Generale per gli Affari Esteri Matti Anttonen in un incontro con la stampa all’ambasciata di Finlandia nemmeno due settimane fa. È uno sviluppo che segue il cambio di opinione nella maggior parte della popolazione dopo l’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina e che potrebbe presto interessare anche la Svezia. «La Russia è il nostro vicino. Abbiamo un lungo confine con la Russia e vediamo come si comportano in Ucraina adesso. È una guerra in Europa che non volevamo accadesse, ma ora purtroppo è così. Pertanto, dobbiamo ovviamente porci la domanda su come possiamo fare in Finlandia per evitarlo», ha detto la premier di Helsinki, Sanna Marin, a Stoccolma in una conferenza stampa con l’omologa svedese. Marin parla anche degli eventuali rischi dell’adesione del paese scandinavo alla Nato. «Ci sono ovviamente diversi rischi per i quali dobbiamo essere pronti. Le minacce provenienti dalla Russia come attacchi informatici, attacchi ibridi e così via devono ovviamente essere prese in considerazione», afferma.

Ira di Scholz per il no di Zelensky alla visita del presidente tedesco

La decisione del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, di non ricevere il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha causato «irritazione» nel governo federale. Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, alla radio pubblica Rbb. Zelensky, ha oggi chiesto che sia invece Scholz a visitare Kiev per poter discutere in modo diretto di forniture di armi con il capo dell’esecutivo. Scholz ha però spiegato a Rbb di non avere al momento in programma di recarsi nella capitale ucraina.

La vicepremier ucraina al Senato: "Stupri e torture, così Mosca vuole cancellarci"

«Se il mondo non interviene, la Russia non si fermerà. Il sangue dei civili ucraini deve smettere discorrere». Lo ha detto Olga Stefanishyna, vice primo ministro dell’Ucraina, intervenendo in collegamento video con le commissioni Diritti umani e Contro l’odio del Senato. L’esponente del governo di Kiev ha parlato degli orrori commessi dall’esercito russo contro i civili in queste settimane di guerra. «Ogni giorno emergono dettagli sempre più orribili. Torture, sepolture di massa, violenze sessuali, brutalità commesse davanti ai bambini, minori stuprati. Si sta rivelando la vera faccia dell’esercito russo, di ogni singolo soldato. Queste atrocità avvengono in tutto il territorio occupato, non solo a Bucha. Ci sono decine di paesi dove la gente è stata fucilata in strada. Abbiamo visto missili contro ospedali e asili nido. Mariupol non esiste più», ha poi affermato. «L’obiettivo della Russia è che l’Ucraina non esista più. Siamo una nazione che non può essere battuta e quindi dobbiamo essere abbattuti. Se il mondo non interviene la Russia non si fermerà. La risposta deve essere immediata», ha ribadito.

L'Onu: «Cessate il fuoco? Per ora impossibile»

Il segretario generale dell’ Onu Antonio Guterres ha dichiarato che un cessate il fuoco umanitario in Ucraina «non sembra al momento possibile». Guterres ha recentemente inviato il responsabile dell’ Onu per il coordinamento degli aiuti umanitari, Martin Griffiths, in Russia e Ucraina per vedere se fosse possibile concordare una tregua umanitaria.

Colloquio Biden-Zelensky

Il presidente Zelensky, che ha avuto un’ora di colloquio con Joe Biden, continua a chiedere armi all’occidente. «Senza sarà un bagno di sangue senza fine che porterà miseria, sofferenze e distruzione. Mariupol, Bucha, Kramatorsk», ha spiegato. Allo stesso tempo Kiev è anche chiamata a gestire una situazione non idilliaca con la Germania dopo aver rifiutato la visita del presidente Steinmeier reo - a dire degli ucraini - di aver tenuto in passato posizioni troppo vicine alla Russia. Zelensky si è detto «pronto» a ricevere il cancelliere Olaf Scholz ma la risposta di Berlino è stata negativa. Il no a Steinmeier ha infatti causato «irritazione» nel governo federale.