Ancora una tragedia a Lampedusa. Le vittime dell’ennesima traversata disperata sono due bambini e un trentenne, i cui corpi sono stati recuperati dal veliero nadir della ong tedesca Resqship, insieme ad altre 57 persone tratte in salvo, tra cui due minori. A bordo del gommone soccorso nella notte, secondo quanto riferisce la stessa ong, c’erano 62 migranti tra cui 17 donne, due neonati e quattro bambini piccoli. Dopo tre giorni di difficoltà nel Mediterraneo, l’equipaggio ha preso in carico i numerosi feriti e prestato i primi soccorsi ai sopravvissuti.

Troppo tardi, invece, per i piccoli di due anni, che sarebbero morti di stenti, di sete e di fame. I corpi sono stati trasferiti a Lampedusa, nel cimitero di Cala Pisana. E ci sarebbe anche un disperso secondo i racconti di alcuni testimoni: un uomo che sarebbe finito in acqua, forse volontariamente per trovare sollievo alle ustioni, e che poi non sarebbe più riuscito a risalire a causa del mare agitato. Tutti sarebbero partiti mercoledì notte con un gommone, dalla Libia, pagando ai trafficanti 1.500 dollari a testa.

Secondo il racconto drammatico dell'equipaggio dell’ong tedesca, i due bimbi erano morti “il giorno prima del soccorso”, avvenuto ieri, “a causa della sete”; mentre il trentenne è deceduto “nonostante gli sforzi per rianimarlo”. Il team aveva ascoltato un messaggio radio da un aereo di Frontex su un'imbarcazione in difficoltà nella zona di ricerca Sar maltese. Il gommone era partito da Zawiyah (Libia) tre giorni prima, racconta la ong. Con il motore che si era guastato due giorni prima, le persone erano esposte al vento e alle intemperie. Quando il Nadir ha raggiunto il gommone intorno alle 16.30, “era troppo tardi per aiutare alcune persone”.

“Quando abbiamo iniziato i soccorsi, ci sono stati consegnati due corpicini senza vita”, racconta Rania, un operatore medico a bordo del Nadir. “Erano morti il giorno prima, probabilmente di sete”. Secondo i sopravvissuti, una persona era già caduta in mare ed era annegata il giorno prima. Durante l'evacuazione di tutte le persone sul Nadir, è stato trovato anche un uomo privo di sensi che si è tentato invano di rianimare per 30 minuti dopo essere andato in arresto cardiaco.

La Guardia costiera italiana, interpellata in soccorso, è arrivata intorno alle 20.45 con un'imbarcazione già piena di migranti salvati in precedenti operazioni. La nave è riuscita a prendere in carico dal Nadir solo i due bambini con le loro madri e altre due persone gravemente ferite per portarli a Lampedusa. Le condizioni dei due bambini e degli adulti erano critiche. Molti dei sopravvissuti rimasti a bordo del Nadir avevano subito gravi ustioni chimiche: “Molti avevano ustioni estese a causa della miscela tossica di acqua salata e carburante”, riferisce il medico di bordo Hannah. Le donne sono state particolarmente colpite perché si trovavano all'interno della zona dove si accumula il carburante. L'equipaggio per ore ha fornito cure mediche, stabilizzato il più possibile le persone mentre faceva rotta verso il porto assegnato di Lampedusa.

Alle 4 del mattino, Nadir ha raggiunto l'isola. I cadaveri sono stati consegnati alle autorità. “Questa tragedia avrebbe potuto essere evitata. E' l'ennesimo esempio - conclude la ong tedesca - del fallimento delle politiche migratorie europee. Invece di fornire protezione, costringe sistematicamente e illegalmente le persone a spostarsi e spesso a tornare in luoghi dove subiscono torture, violenze sessuali e sfruttamento. Invece di coordinare il sostegno e facilitare passaggi sicuri, l'Europa sta abbandonando persone indifese, con conseguenze mortali. I bambini che muoiono di sete sono un fallimento politico imperdonabile”.