Mosca e Kiev si affronteranno da oggi davanti alla Corte internazionale di giustizia (Cig) in un procedimento avviato dall'Ucraina, che accusa la Russia di aver falsamente utilizzato le accuse di genocidio per giustificare la sua invasione.

I rappresentanti delle due nazioni in guerra presenteranno le loro argomentazioni ai giudici nel Palazzo della Pace dell'Aia, in una disputa sulla legittimità della massima Corte dell'Onu di ordinare la fine dell'operazione militare russa in Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin ha in parte giustificato l'invasione della vicina Ucraina il 24 febbraio 2022 con accuse infondate di "genocidio" orchestrato da Kiev nell'est russofono dell'Ucraina, nelle regioni orientali di Luhansk e Donetsk. Due giorni dopo, il 26 febbraio 2022, Kiev si è rivolta alla Corte, negando "categoricamente" questa affermazione e sostenendo che l'uso del "genocidio" da parte della Russia come pretesto è contrario alla Convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio del 1948.

La Russia da parte sua ha chiesto alla più alta corte delle Nazioni Unite dell'Aia di respingere la causa come "abuso di processo". Il capo del team legale di Mosca presso la Corte internazionale di giustizia, Gennady Kuzmin, ha detto alla giuria di 16 giudici che il caso dell'Ucraina "è irrimediabilmente difettoso e in contrasto con la giurisprudenza di lunga data di questa corte". Ha inoltre aggiunto che la richiesta dell'Ucraina è "un manifesto disprezzo della corretta amministrazione della giustizia e costituisce un abuso di processo".

In una dimostrazione di sostegno internazionale a Kiev, anche 32 alleati dell'Ucraina, tra cui Canada, Australia e tutti i Paesi membri dell'Unione Europea a eccezione dell'Ungheria, rilasceranno dichiarazioni mercoledì a sostegno delle argomentazioni legali di Kiev. Gli Stati Uniti hanno chiesto di presentare argomentazioni legali per conto dell'Ucraina, ma i giudici del tribunale delle Nazioni Unite hanno respinto la richiesta per un cavillo.