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È morto a 85 anni il sociologo Domenico De Masi, studioso del mondo del lavoro e da sempre attento alle posizioni del Movimento 5 Stelle.
Nativo di Rotello, in provincia di Campobasso, si laurea in Giurisprudenza all’università di Perugia, per poi cominciare la carriera all'estero trasferendosi a Parigi dove frequenta il dottorato in Sociologia del Lavoro con Alain Touraine.
Di ritorno da Parigi inizia la carriera accademica, che si sviluppa tra Napoli e Cagliari dove lavora al fianco di Gustavo Zagrebelsky, Valerio Onida, Luigi Berlinguer, Franco Bassanini. Fino all’approdo a Roma dove insegna Sociologia presso il Magistero fino a divenire preside della facoltà di Sociologia e Scienze della Comunicazione.
Più tardi arriva l’incontro con Beppe Grillo e per i 5 stelle De Masi elabora prima una ricerca sul lavoro, poi costruirà una indagine sulla loro cultura politica e diventa sempre più un consigliere ascoltato. Con Conte, invece, prova a fondare una Scuola politica dei 5 Stelle, progetto che però abbandona. «Nel nostro giornale si è contraddistinto per numerosi articoli di merito sulle questioni dei lavoro e sociali, ma anche per una lettura della politica basata su dinamiche di fondo, non sul chiacchiericcio - scrive il Fatto – sarà lui a teorizzare l’esistenza di tre sinistre, Pd, M5Se sinistra radicale, di cui perora la necessaria alleanza».
Per Grillo «se ne è andato un grandissimo sociologo, con un innato senso dell'umorismo, una specie rarissima», mentre per la segretaria del Pd, Elly Schlein, «con i suoi studi sulla sociologia del lavoro e il suo approccio fuori dagli schemi ai problemi della società postindustriale ha saputo offrire spunti di dibattito e arricchimento non solo alla politica ma a tutto il Paese».
Giuseppe Conte ne ricorda «la profonda umanità, la raffinatezza intellettuale, l’energia vitale, il coraggio e l’amore per la conoscenza» mentre il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni spiega che «è stato un piacere e un onore poterci confrontare con lui».