Il ritorno dei missili su obiettivi di Kiev, come reazione a quelli che Mosca ha definito «attacchi terroristici» nel territorio russo, è il dato di novità della cinquantesima giornata della guerra in Ucraina, oltre all’uso, da parte della Russia, di caccia-bombardieri a lungo raggio per attaccare la città portuale assediata di Mariupol, per la prima volta dall’inizio della guerra. Il ministero della Difesa ucraino ha in particolare detto che Mosca sta concentrando ora i suoi sforzi nelle città di Rubizhne, Popasna e Mariupol. Dopo che la nave ammiraglia della flotta russa nel Mar Nero è clamorosamente colata a picco, in seguito a un’esplosione la cui origine è dibattuta ma che in ogni caso ha provocato la morte del comandante Anton Kuprin, Mosca ha promesso di tornare a colpire la capitale, come accaduto la notte scorsa quando la fabbrica dei missili Neptune, che si trova nell’area di Kiev e che produce l’arma che secondo l’esercito ucraino ha colpito l’incrociatore Moskva, è stata colpita dai missili russi. «Stanotte una struttura militare alla periferia di Kiev è stata colpita da missili marini a lunga gittata ad alta precisione Kalibr», ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale Igor Konashenkov. «Come risultato dell’attacco all’impianto di costruzione di macchine Zhuliany Vizar sono state distrutte officine per la produzione e la riparazione di sistemi missilistici antiaerei a lungo e medio raggio, così come missili antinave», ha detto Konashenkov. Secondo l’intelligence britannica, il secondo naufragio di cui è vittima la flotta di Mosca (il 24 marzo era affondata un’altra nave russa) «spingerà probabilmente la Russia a rivedere la sua posizione nel Mar Nero». Il ministero della Difesa russo ha però rivendicato di aver conquistato il controllo dello stabilimento siderurgico Ilyich a Mariupol e l’uccisione di 30 «mercenari polacchi» nella regione di Kharkiv. Quanto a Mariupol, l’esercito russo ha detto di avere fatto progressi nella città portuale sul mar d’Azov. «Le truppe russe assieme alle unità della milizia del popolo di Donetsk hanno completamente liberato l’acciaieria Ilyich dai nazionalisti ucraini come risultato dell’offensiva nella città di Mariupol», ha detto Konashenkov. Continuano intanto i bombardamenti sulla linea del fronte della regione di Donetsk: secondo il capo dell’amministrazione militare della regione, «quasi tutti gli insediamenti della regione di Donetsk lungo la linea del fronte sono sotto attacco». Segnalati anche attacchi contro i bus utilizzati per l’evacuazione dei civili: 7 persone sono rimaste uccise nella zona di Kharkiv e altre 27 ferite vicine a Izyum. In altri attacchi, ci sono stati almeno due morti e altri feriti a Mykolaiv.

Kharkiv, fuoco russo sui bus durante l'evacuazione dei civili

Sette persone sono state uccise e altre 27 ferite in un attacco russo agli autobus che evacuavano civili nel villaggio di Borova, nella regione ucraina orientale di Kharkiv. Lo riferisce l’ufficio del procurastore generale. «Il 14 aprile, militari russi hanno sparato sugli autobus di evacuazione che trasportavano civili nel villaggio di Borova, nel distretto di Izium. I dati preliminari mostrano che sette persone sono morte. Altre 27 persone sono rimaste ferite», si legge nella nota.

La Casa Bianca: «No, non manderemo il presidente in Ucraina»

«No, non manderemo il presidente in Ucraina». Lo ha chiarito la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, dopo che ieri Joe Biden aveva detto di essere pronto ad andare a Kiev. L’amministrazione americana potrebbe comunque inviare in Ucraina il segretario alla Difesa Lloyd Austin o il segretario di Stato Antony Blinken, secondo le indiscrezioni della stampa statunitense.

Dagli Usa nuove armi all'Ucraina «entro 24 ore»

Il primo volo dagli Stati Uniti con le nuove forniture di armi annunciate da Joe Biden due giorni fa - per un valore totale di 800 milioni di dollari - arriveranno nella nelle prossime 24 ore. Lo ha reso noto una fonte della Difesa americana, secondo cui il carico arriverà alla frontiera ucraina e poi portato nel Paese. Nel nuovo pacchetto di aiuti deciso dal presidente ci sono anche elicotteri Mi-17, 18 cannoni Howizter da 155 mm e 300 droni Switchblade, oltre a varie armi e munizioni. La Russia da parte sua denuncia la violazione di «principi rigorosi» sul trasferimento di armi in zone di conflitto e accusa la Nato di cercare di fare pressioni sugli ucraini affinché «abbandonino» i negoziati con Mosca «per continuare lo spargimento di sangue». Con una nota diplomatica inviata questa settimana agli Stati Uniti, infatti, Mosca ha avvertito che le forniture Usa e Nato di sistemi d’arma «più sensibili» all’Ucraina «alimentano» il conflitto e che potrebbero esserci «conseguenze imprevedibili». Lo scrive il Washington Post che ha preso visione di una copia del documento di due pagine con la data di martedì.

Mosca espelle 18 diplomatici Ue

Le schermaglie di Mosca proseguono anche con Bruxelles. La Russia infatti espelle 18 membri della delegazione permanente Ue a Mosca in quanto «persone non grate». Una decisione che - viene spiegato - arriva «in risposta alle azioni ostili dell’Unione Europea». Dall’Ue, tramite il capo della diplomazia Josep Borrell, arriva la «forte condanna» alla mossa «ingiustificata» di Mosca in quanto «non fa altro che aumentare l’isolamento della Russia».

Zelensky: «Il mondo si prepari alla minaccia nucleare»

«Tutti i Paesi del mondo» dovrebbero prepararsi alla possibilità che Vladimir Putin possa usare armi nucleari tattiche nella guerra in Ucraina. È l’avvertimento rilanciato da Volodymyr Zelensky in un’intervista alla Cnn. Non solo io, tutto il mondo, tutti i Paesi dovrebbero essere preoccupati«, ha affermato il presidente ucraino, secondo cui la Russia potrebbe decidersi a usare armi nucleari o chimiche perché «per loro la vita delle persone non vale niente». «Dovremmo pensare di non avere paura - ha continuato - non avere paura, ma essere pronti. Ma non si tratta di una questione per l’Ucraina, non solo per l’Ucraina ma per tutto il mondo penso».