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Ucraina, i danni dopo un attacco russo nella notte a Kiev
Un nuovo, devastante attacco ha colpito Kiev nella serata di ieri, trasformando la capitale ucraina in un campo di macerie. Almeno otto persone sono rimaste uccise, tra cui un bambino, e 38 sono rimaste ferite. Tra i feriti, 30 sono stati ricoverati in ospedale e diversi sono minori, secondo quanto riferito dal sindaco Vitali Klitschko.
Le prime esplosioni sono state udite intorno alle 21.30, quando le sirene antiaeree hanno iniziato a risuonare in tutta l’Ucraina. Nel cielo della capitale si sono alzati i sistemi di difesa, mentre contemporaneamente venivano segnalati sciami di droni in volo sopra le regioni centrali e meridionali, da Odessa a Mykolaiv. Case, scuole e uffici sono stati gravemente danneggiati.
Droni e missili ipersonici
Secondo l’Aeronautica ucraina, durante l’attacco almeno quattro caccia MiG-31 armati con missili ipersonici Kinzhal hanno decollato per colpire obiettivi civili e strategici. Una tattica che ha portato distruzione e panico nella capitale.
«Altre persone potrebbero essere ancora intrappolate sotto le macerie», ha avvertito Zelensky, che ha denunciato come «la Russia abbia scelto la balistica invece del tavolo dei negoziati. Sceglie di continuare a uccidere invece di porre fine alla guerra».
Zelensky: «La Russia non teme conseguenze»
Il presidente ucraino ha parlato di un segnale diretto a chi, a livello internazionale, invoca tregue e diplomazia: «Questi missili e droni russi sono una risposta a chi ha chiesto un cessate il fuoco. La Russia continua ad approfittare del fatto che una parte del mondo chiude un occhio sui bambini assassinati».
In un successivo messaggio Zelensky ha chiesto un coinvolgimento internazionale più deciso: «Ci aspettiamo una reazione dalla Cina e dall’Ungheria. La morte di bambini dovrebbe suscitare emozioni molto più forti di qualsiasi altra cosa. È il momento che tutti coloro che hanno chiesto pace prendano posizioni di principio, e non restino in silenzio».