Sovraffollamento, permanenza dei minori immigrati non accompagnati oltre il limite consentito dalla legge, molte sono le mamme con i figli piccoli e le donne incinte. Parliamo del centro di accoglienza per immigrati di Bologna, in via Mattei. Si tratta di un Hub, ed è un luogo di prima accoglienza che, trascorso il periodo di sosta, dovrebbe inserire i richiedenti asilo in programmi di seconda accoglienza. L’Hub di via Mattei, in funzione da diversi anni, accoglie e ospita regolarmente diverse centinaia di persone, ed è un punto di riferimento per tutto il sistema regio- nale della seconda accoglienza. Ma all’inizio del mese di luglio sono arrivati più di 800 persone e rischia il collasso. La capienza dell’hub, ad oggi, è di 980 persone e i posti già occupati 890, suddivisi tra un’ottantina di minori non accompagnati ( che stanno per la maggior parte in palazzine in muratura, hanno stanze da quattro persone e anche scrivanie), 300 persone si trovano nei container, un centinaio nelle tende della protezione civile e gli altri 500 a vario titolo nella struttura, ammassati uno sull’altro. A denunciare la situazione è il deputato di Sinistra Italiana Giovanni Paglia che di recente ha fatto un blitz in via Mattei accompagnato dalla consigliera comunale di Coalizione Civica Emily Clancy e dall’attivista di Làbas Alessandro Blasi. Una situazione pronta ad esplodere che riesce, per ora, a tenere perché il sistema di accoglienza ancora non si inceppa visto che i migranti restano al centro di via Mattei per una media di due settimane. Tutti, tranne i minori che sono costretti a restare lì fino a dieci mesi prima di essere trasferiti. Un disagio enorme che li ha portati recentemente anche a protestare in maniera pacifica per chiedere di essere trasferiti in altre strutture visto la permanenza troppo lunga. Dopo la pacifica protesta, l’assessore al welfare Luca Rizzo Nervo e la capo di gabinetto della Prefettura di Bologna Bianca Lubreto hanno incontrato tutti i minori stranieri non accompagnati presenti nella struttura. Ragazze e ragazzi hanno illustrato le problematiche che li hanno portati ad attuare la protesta: dalla lunga permanenza, in alcuni casi anche di diversi mesi, all’interno dell’Hub, alla necessità di velocizzare l’avvio delle pratiche per la domanda d’asilo fino alla richiesta di aumentare le ore di alfabetizzazione della lingua italiana. Per l’assessore Rizzo Nervo e la capo di gabinetto della Prefettura Lubreto quelle dei minori sono preoccupazione “legittime” che meritano di trovare attenzione e risposte possibili.