Durante il cosiddetto “Mezzogiorno contro Putin”, indetto dalla vedova di Alexei Navalny, si sono verificate lunghe file ai seggi, seppur scandite in momenti diversi per i fusi orari che caratterizzano la Russia. A Mosca non sono passati inosservati gli ingenti schieramenti di polizia. Davanti al seggio elettorale numero 1 della Casa Centrale degli attori, nel quartiere di Arbat, un migliaio di cittadini si sono messi ordinatamente in coda. Stesse scene in altri quartieri della capitale, ma anche altrove. A San Pietroburgo, nelle città degli Urali di Togliatti e Chelyabinsk, elettori di tutte le età hanno risposto all’appello lanciato dall’estero da Yulia Navalnaya, ma prima ancora della sua morte dallo stesso Alexei Navalny. L’esponente politico indipendente Boris Nadezhdin, escluso dalla competizione elettorale per un cavillo burocratico, dopo aver votato si è recato nell’Università in cui insegna ed è stato accolto dagli applausi di numerosi studenti che hanno gridato il suo nome.

A Sidney, Dubai e Bangkok, qualche ora prima del “Mezzogiorno” di Mosca, nei pressi delle rappresentanze diplomatiche della Federazione Russa, gli elettori in tenuta estiva si sono recati nelle sezioni elettorali. La polizia australiana, a Sydney, ha dovuto creare due distinti corridoi; uno riservato agli elettori di Putin, alcuni dei quali con cartelli recanti la lettera “Z”, l’altro destinato agli elettori che hanno risposto all’appello di Yulia Navalnaya.

Sarà interessante al momento dello spoglio verificare cosa troveranno gli scrutatori sulle schede utilizzate dagli elettori partecipanti al “Mezzogiorno” anti-Putin. Nel frattempo già circola una barzelletta. Un assistente di Putin si affretta a comunicare due notizie all’inquilino del Cremlino. Una buona e una brutta. Quella buona: Vladimir Putin è stato rieletto presidente. La brutta notizia: nessuno ha votato per il presidente che usa la Costituzione come un foglio per appunti personali. Battute a parte, l'esito del voto è scontato. È probabile, però, che le file silenziose e composte del “Mezzogiorno” russo impensieriranno il boss del Cremlino.