Un medico anestesista è stato arrestato per l'omicidio di quattro anziani pazienti dell'ospedale di Saronno (Varese) e per la morte del marito della sua amante, un'infermiera che deve rispondere anche lei del delitto avvenuto il 30 giugno 2013. L'attività svolta dai carabinieri, affiancati dai militari del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Varese, ha permesso di accertare la responsabilità del medico anestesista per quattro omicidi commessi, da solo, tra il febbraio 2012 e l'aprile 2013.Tutte anziane le vittime a cui il medico del pronto soccorso dell'ospedale di Saronno avrebbe somministrato dosi letali di farmaci. Anche al marito dell'amante sarebbero stati somministrati, per un lungo periodo, farmaci assolutamente incongrui rispetto alle sue condizioni di salute, debilitandolo fino a portarlo alla morte.Il medico anestesista, già in servizio al pronto soccorso dell'ospedale di Saronno, ora trasferito ad altro ufficio, deve rispondere di omicidio volontario per quattro pazienti deceduti il 18 febbraio e il 30 aprile 2012, il 15 febbraio e il 9 aprile 2013. Le dosi letali di farmaci (clorpromazina, midazolam, morfina, propofol e promazina) sarebbero stati somministrati per via endovenosa, in sovradosaggio e in rapida successione. Delitti commessi "non per un movente economico", assicurano gli investigatori.È del 30 aprile 2013, invece, il delitto del marito dell'infermiera con cui il medico aveva una relazione sentimentale. I due amanti avrebbero ucciso l'uomo con un mix mortale di farmaci. Un delitto volontario di cui deve rispondere anche l'infermiera, anche lei all'epoca in servizio al pronto soccorso dell'ospedale di Saronno e ora in servizio in un altro reparto.L'inchiesta è nata nel giugno 2014 dopo la denuncia da parte di un'infermiera, titolari i carabinieri di Saronno, mentre le Fiamme Gialle di Varese si sono occupate degli accertamenti patrimoniali. Intercettazioni telefoniche e ambientali, insieme all'acquisizione della documentazione medica - nell'ottobre 2015 è stata disposta una consulenza medico-legale collegiale - hanno permesso di fare luce su otto casi sospetti di cui si è occupato l'anestesista.I PRECEDENTI- L'infermiera di Piombino. Fausta Bonino viene arrestata dai carabinieri del Nas di Livorno con l'accusa di aver provocato, con un'iniezione di eparina, la morte di 13 pazienti ricoverati nell'ospedale dove lavora tra il 2014 e il 2015. La donna viene scarcerata 21 giorni dopo dal Tribunale del Riesame con un provvedimento poi annullato dalla Cassazione. Il caso è ancora tutto aperto e si attende una nuova pronuncia del Riesame.- L'infermiera di Lugo. Daniela Poggiali, ribattezzata dai media 'l'infermiera killer', l'11 marzo 2016 viene condannata all'ergastolo con l'accusa di avere ucciso, l'8 aprile 2014, una sua paziente 78enne con un'iniezione letale di potassio. La procura aveva chiesto per lei la massima pena più l'isolamento diurno per un anno e mezzo, che invece è stato escluso, così come anche i motivi abbietti. La donna si era fatta un selfie che la ritraeva sorridente accanto al cadavere della sua presunta vittima.L'angelo della morte. L'infermiere Angelo Stazzi, ribattezzato 'l'angelo della mortè, il 25 giugno 2015 viene condannato all'ergastolo per aver provocato la morte di cinque anziani che erano affidati alle sue cure in una casa di riposo alle porte di Roma, a Sant'Angelo Romano, tra il gennaio e l'ottobre del 2009.Stazzi era già stato condannato per l'omicidio di una collega, Maria Teresa Dell'Unto.- L'infermiere di Satana. Alfonso De Martino, infermiere dell'ospedale di Albano Laziale, il 10 marzo del 1995 viene condannato all'ergastolo per l'omicidio di quattro pazienti, uccisi, tra il 1990 e il 1993, conuna miscela letale di disinfettante e anestetico. A incastrarlo un testimone che lo vede aggiungere qualcosa alla flebo di un malato morto poco dopo.- L'infermiere di Milano. Antonio Busnelli, infermiere del Fatebenefratelli di Milano, nel 1992 viene condannato a 16 anni e 8 mesi per aver ucciso due pazienti somministrando loro farmaci fataliper poi segnalarne le morti a un'impresa di pompe funebri e intascare una mancia.