Per fortuna la pioggia in mattinata sta dando una tregua alla Romagna, devastata nei giorni scorsi da una violenta alluvione. La situazione meteo dovrebbe gradualmente migliorare nei prossimi giorni, ma al momento resta l’allerta rossa. Allerta rossa o arancione che si è allargata anche al Piemonte, al Lazio, alla Toscana, alla Sardegna e alla Sicilia. Anche la Calabria ha subito i danni di una forte perturbazione che ha provocato un morto.

Potrebbe tenersi tra la tarda mattinata e le prime ore del pomeriggio di oggi il sopralluogo di Giorgia Meloni nelle aree colpite dal maltempo in Emilia Romagna. Partita in nottata dal Giappone dove era per il G7, la presidente del Consiglio sta proseguendo il viaggio di ritorno in Italia.

Drammatico il bilancio della tragedia che ha investito la Romagna. Quindici le vittime accertate, più di 36.600 le persone hanno dovuto lasciare la propria casa, la maggior parte, 27.775, nel ravennate, poi 4.830 in provincia di Forlì-Cesena e 4.012 nel bolognese, come precisato la Regione Emilia Romagna in una nota. Gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24, grazie a tutte le forze in campo e ai tantissimi volontari.

In Emilia Romagna 1.121 vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di soccorso: 301 sono al lavoro nella provincia di Forlì e 506 in quella di Ravenna, i territori dove permangono le maggiori criticità. 330 sono i soccorritori acquatici, 80 gli esperti nelle operazioni di prosciugamento con pompe e idrovore, 38 le unità specialistiche speleo alpino fluviali, 21 i sommozzatori. Dei mezzi impiegati attualmente nei luoghi colpiti dal

maltempo, 35 sono piccoli natanti, 7 gli anfibi, 14 le pompe e idrovore, 4 gli elicotteri, di cui 3 AW139 e 1 S-64 e 10 i droni. 3.998 gli interventi effettuati finora: 1.202 a Bologna, 1.508 a Ravenna, 970 a Forlì Cesena, 318 a Rimini.

Ancora impossibile quantificare invece i danni di questi giorni di maltempo, che ammonteranno comunque a diversi miliardi. Solo per le strade e le ferrovie dell'Emilia si parla già di 500 milioni. Da un monitoraggio effettuato dalla Coldiretti Occorre nelle province di Ravenna, Rimini e Forli Cesena emergono diverse situazioni di criticità con migliaia di animali morti e affogati, in un territorio che conta oltre 250mila bovini, maiali, pecore e capre allevati nelle stalle e anche circa 400 allevamenti avicoli, tra polli, galline da uova e tacchini e quasi 45mila alveari di api, molti dei quali sono dispersi. Se in pianura la situazione è drammatica a causa degli allagamenti nelle colline - sottolinea la Coldiretti - la difficoltà è determinata dalle frane che impediscono di raggiugere gli allevamenti e di garantire assistenza agli animali. Molti allevatori nonostante gli inviti non hanno voluto abbandonare i propri animali mettendo a rischio la propria vita ma è anche scattata la solidarietà tra colleghi nel portare assistenza nelle situazioni più difficili.

E se in Romagna c’è una tregua in Piemonte la situazione comincia a preoccupare. Il Po continua il suo incremento di piena ed ha superato poco fa il livello di guardia a Villafranca e Carignano, nel Torinese. La Regione Piemonte nell’aggiornamento sul

maltempo comunica anche che i livelli di alcuni torrenti (Varaita, Ghiandone) continuano ad essere poco sopra il livello di guardia, stabile l’Ellero poco sotto il livello di guardia. I centri operativi comunali (Coc) aperti sono diventati 90: 50 in provincia di Cuneo, 38 in provincia di Torino, più Casale Monferrato (Al) e Rocca d’Arazzo (At). Sul territorio sono all’opera 1170 volontari, di cui 780 del Coordinamento regionale e 390 del Corpo Aib, che si occupano soprattutto del monitoraggio del territorio. Continua a piovere su tutto l’arco alpino occidentale, seppure non con forte intensità.