Nessun dibattito “Ruolo della cultura nel contesto di un Mediterraneo conteso”. Gli studenti dell’Università Federico II di Napoli hanno impedito che si svolgesse l’incontro tra il direttore di Repubblica Maurizio Molinari e il rettore dell’ateneo Matteo Lorito. «Fuori i sionisti dalle Università», era scritto su uno striscione esposto dagli studenti protagonisti di momenti di tensione con le forze dell’ordine.

«Anche se lui sembra non riuscire a capirlo - hanno scritto in una nota gli attivisti - in Palestina sono 30mila i morti ammazzati da Israele. Il direttore di Repubblica e il rettore Lorito come possono parlare di Mediterraneo mentre si consuma, nel cuore dello stesso, un genocidio? Com’è possibile soprattutto invitare in questa situazione il direttore di una delle testate italiane dichiaratamente sioniste, la Repubblica?». Gli attivisti hanno chiesto inoltre «la rescissione di qualsiasi rapporto tra i nostri atenei e Israele, a partire dai rapporti strutturali con la fondazione Med’or. La polizia che blocca gli studenti, prendendoli a calci e schiaffi, è un precedente gravissimo che racconta lo stato necrotico della nostra democrazia», hanno aggiunto. A seguito dei momenti di tensione creati nell’edificio di Fuorigrotta, è stato deciso di annullare l’incontro.

“La migliore risposta ad ogni forma di intolleranza è il rispetto per il prossimo”, commenta il direttore di Repubblica L’episodio ha provocato la protesta sdegnata di tutte le forze politiche e l’immediato intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che tramite una nota ha fatto sapere di aver chiamato al telefono il direttore Molinari «cui questa mattina è stato impedito di svolgere una conferenza in una sede universitaria, esprimendogli solidarietà. Il Presidente ha aggiunto che quel che vi è da bandire dalle Università è l’intolleranza, perché con l’Università è incompatibile chi pretende di imporre le proprie idee impedendo che possa manifestarle chi la pensa diversamente».

Per il presidente del Senato, Ignazio La Russa, è «inaccettabile impedire la libertà di espressione e con determinazione condanno ogni forma di intolleranza». Anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha contattato telefonicamente il direttore di Repubblica per ersprimere la solidarietà del partito. «È grave che, in un luogo del confronto e del sapere, qualcuno impedisca di svolgere iniziativa pubblica», ha detto la segretaria dem. Mentre va giù durissimo il leader di Iv Matteo Renzi, che commenta sui social: «Impedire di parlare in università è tecnicamente parlando un gesto fascista. Questo è quello che Pasolini chiamava il fascismo degli antifascisti. Utilizzare l'argomentazione di definire Repubblica un giornale sionista è squallido. Le università devono essere i luoghi del dialogo, non gli spazi di costruzione di un pensiero unico ideologico e violento. Perché chi impedisce agli altri di parlare usa la violenza, non la cultura».

Solidarietà a Molinari arriva anche dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. E dal Movimento 5 Stelle: «Il dibattito democratico deve essere sempre preservato, e non è accettabile alcun tipo di censura violenta delle libere opinioni di ciascuno, tanto più all’interno di luoghi di libertà e di democrazia come gli atenei. È evidente al contempo che simili episodi, assolutamente da condannare, non possono e non devono diventare espediente per forme di repressione del dissenso da parte del governo, che sarebbero altrettanto inaccettabili», si legge in una nota.