È partita la rappresaglia iraniana dopo li attacchi americani sui siti nucleari di Teheran. Secondo il giornalista Barak Ravid, esperto delle relazioni Israele-Usa, Sarebbero dieci i missili lanciati dall'Iran in direzione della base americana in Qatar. 

Altri missili sarebbero stati lanciati anche verso l’Iraq, la Siria e il Kuwait, in quella che la tv di Stato iraniana ha definito operazione “Annuncio della vittoria”. Il sistema di difesa aerea nella base Usa di Ain al-Asad in Iraq era stato attivato per paura di un potenziale attacco e nei giorni scorsi, come risulta da varie immagini satellitari, decine di aerei da guerra americani sono spariti dalla base aerea di Al Udeid, alle porte di Doha, in Qatar, il quartier generale avanzato del Comando Centrale dell'esercito statunitense. Di solito, la base è piena di aerei da trasporto, jet da combattimento e droni. Si tratterebbe di una mossa per evitare che gli aerei siano distrutti in caso di attacco, come avvenuto oggi, in una regione dove gli Usa hanno 40 mila soldati. Tutte le basi statunitensi della regione sono in stato di allerta. Gli spazi aerei di Qatar, Bahrein ed emirati Arabi Uniti sono stati chiusi per precauzione.

Nel corso della mattinata invece Teheran è stata bersagliata da un centinaio di missili israeliani che per due ore hanno martellato la capitale iraniana avvolgendola in una densa cortina di fumo e polvere. In serata l’Idf ha comunicato alla popolazione di Teheran di evacuare o tenersi lontana da possibili obiettivi militari, prima di tornare a colpire la capitale iraniana. Le forze israeliane hanno preso di mira con un bombardamento il carcere di Evin, simbolo della repressione del regime dei Pasdaran dove sono detenuti numerosi prigionieri politici, distruggendone l’ingresso e alcuni uffici. Colpite anche diverse basi dei Guardiani della rivoluzione.

Gli attacchi iraniani alle basi Usa sono stati annunciati dalla televisione di stato di Teheran, che li ha definiti «una risposta potente e di successo da parte delle forze armate dell'Iran all'aggressione americana».

I Pasdaran hanno pubblicato una nota in cui viene rivendicato l’attacco «a seguito della palese aggressione militare del regime criminale degli Stati Uniti d'America», si legge nella nota, «contro i pacifici impianti nucleari della Repubblica islamica dell'Iran e della chiara violazione del diritto internazionale, il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche ha preso di mira con un distruttivo e potente attacco missilistico la base di Al-Udeid in Qatar». Quella iraniana potrebbe essere una risposta ‘obbligata’ per salvare la faccia, i vertici militari iraniani hanno infatti specificato che nell’attacco è stato utilizzato un numero di missili pari alle bombe sganciate dagli Usa nella notte tra sabato e domenica sui siti del programma nucleare.

Affermazione che potrebbe far pensare alla volontà di trattare da parte del governo di Teheran, che si sarebbe visto obbligato a rispondere ai raid americani per mostrarsi ancora forte e in grado di rispondere agli attacchi, al fine di tenere lontano lo spettro, agitato da Israele e recentemente anche dagli Usa, del cambio di regime. «il messaggio delle forze armate iraniane alla Casa Bianca e ai suoi alleati è chiaro», hanno dichiarato i Pasdaran in una nota, «l'Iran non lascerà che alcuna aggressione alla sua sovranità, integrità territoriale e sicurezza nazionale resti senza risposta».

I missili iraniani sono stati intercettati dalla contraerea qatariota, forti esplosioni sono state avvertite nei cieli di Doha e il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed Al Ansari, ha dichiarato su X che «le difese aeree del Qatar hanno sventato l'attacco e intercettato con successo i missili iraniani».

Il Qatar ha definito l’attacco iraniano «una flagrante violazione della sua sovranità e del suo spazio aereo, nonché del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. Lo Stato del Qatar si riserva il diritto di rispondere direttamente in modo proporzionale alla natura e alla portata di questa palese aggressione in conformità con il diritto internazionale».

Secondo una rivelazione del New York Times però gli attacchi iraniani sarebbero stati concertati con alcuni funzionari del Qatar e Teheran avrebbe avvisato Doha prima di lanciare i missili, così da evitare vittime civili. L’attacco non avrebbe in effetti causato vittime o feriti, secondo quanto riportato dalle autorità qatariote.

Notizia confermata da un ufficiale statunitense «posso confermare che la base aerea di Al Udeid è stata attaccata da missili balistici a corto e medio raggio provenienti dall'Iran oggi. Al momento non ci sono notizie di vittime americane». Sempre il New York Times ha rivelato, dopo la conferma di un alto funzionario della Casa Bianca, che gli Usa sarebbero stati a conoscenza dell’attacco iraniano sulle sue basi.

Notizia confermata da un alto funzionario statunitense alla Cnn, Trump si trovava già nella Situation room con alti funzionari della sicurezza e della difesa quando l’Iran ha lanciato i suoi missili. L’attacco, che per i suoi effetti sembra aver avuto più un valore simbolico, potrebbe non essere seguito da una rappresaglia statunitense, in questo caso potrebbe esserci ancora spazio per una soluzione diplomatica.