Venerdì 26 Dicembre 2025

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Il (mezzo) passo indietro di Netanyahu: “Occupiamo Gaza per darla alle forze arabe”

L’annuncio del premier israeliano dopo il gabinetto di sicurezza: “Non la annettiamo”. Ma l’opposizione attacca: “Ancora guerra”

07 Agosto 2025, 20:13

15 Dicembre 2025, 00:38

Il (mezzo) passo indietro di Netanyahu: “Occupiamo Gaza per darla alle forze arabe”

Nel cammino verso l’occupazione totale della Striscia di Gaza, intrapreso dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, si sono registrate negli ultimi quattro giorni “manovre” diverse. Avanti con fermezza, frenate e qualche breve marcia indietro. La sostanza della “dottrina Bibi” rimane, però, invariata, nonostante una modifica rispetto ai piani originari e qualche incoerenza.

Prima di tutto la Striscia di Gaza verrà occupata, ma non sarà annessa. «Intendiamo farlo – ha spiegato Netanyahu, riferendosi all’occupazione - per garantire la nostra sicurezza, rimuovere Hamas, rendere la popolazione di Gaza libera». La breve marcia indietro, con la notizia della giornata, è consistita invece nell’intenzione di passare in un secondo momento il controllo della Striscia a «un governo civile che non è Hamas o altri gruppi che vogliono la distruzione di Israele». «Questo è quello che vogliamo fare: liberare noi stessi e liberare gli abitanti di Gaza dal terribile terrorismo di Hamas. Vogliamo creare un perimetro di sicurezza e vogliamo consegnare Gaza alle forze arabe che la governeranno correttamente», ha aggiunto il primo ministro d’Israele.

Durante la riunione del gabinetto di sicurezza, a Gerusalemme, per l’approvazione dei piani relativi all’occupazione completa della Striscia, centinaia di persone si sono radunate per chiedere un accordo sulla fine delle ostilità e la liberazione degli ultimi ostaggi detenuti da Hamas. Identica manifestazione davanti alla sede del Likud, a Tel Aviv. Il leader dell’opposizione israeliano, Yair Lapid, ha attaccato duramente Netanyahu per la “visione strategica” del premier riguardante i prossimi passi da fare a Gaza. «Ciò che Netanyahu propone – ha commentato Lapid - è un’altra guerra, più ostaggi morti, più soldati caduti e decine di miliardi di denaro dei contribuenti che saranno riversati nelle illusioni dei ministri Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich».

Netanyahu non vuole fare sconti: Hamas deve essere sconfitta e sradicata dalla Striscia di Gaza. L’organizzazione responsabile degli eccidi del 7 ottobre nel frattempo è sottoposta alle pressioni sempre più massicce da parte di Egitto, Qatar e Turchia, affinché si sieda al tavolo dei negoziati per il cessate il fuoco in tempi ragionevoli e non oltre la prossima settimana. Vedremo se le “manovre” di Bibi subiranno altre modifiche.