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L’Iran è pronto a lanciare un attacco contro Israele come risposta all’uccisione del leader politico di Hasmas Ismail Haniyeh, avvenuta sul suo territorio. A esserne convinto è il Pentagono. Il presidente Usa Joe Biden ha telefonato ai capi dei governi di Italia, Gran Bretagna, Francia e Germania per parlare delle tensioni in Medio Oriente, e specialmente per segnalare agli alleati che la repubblica sciita potrebbe colpire lo Stato ebraico entro giovedì, ma forse anche prima.
«Dobbiamo essere preparati a quella che potrebbe essere una serie di attacchi significativi», ha precisato ai giornalisti il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby aggiungendo che Washington condivide le valutazioni di Israele sulla concretezza dell’attacco.
Gli Stati Uniti temono che il timing di qualsiasi azione militare iraniana possa avere un impatto sui negoziati per il cessate il fuoco a Gaza, mettendoli a rischio, ha aggiunto Kirby, secondo il quale gli alleati europei «devono decidere il loro ruolo nella risposta a un eventuale attacco dell'Iran».
Fonti anonime della regione hanno riferito a Fox News che l'Iran e i suoi alleati in Medio Oriente potrebbero lanciare l’attacco contro Israele ancora prima e cioè entro le prossime 24 ore. ' I funzionari (in Medio Oriente) credono che stiamo raggiungendo l'ora zero', riferisce il corrispondente della Fox News, Trey Yingst.
Il sito di notizie Axios ha riferito ieri che, mentre il presidente iraniano Masoud Pezeshkian vuole evitare una risposta dura, il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche sta spingendo per lanciare un attacco più grande di quello del 13- 14 aprile, quando centinaia di droni e missili furono lanciati nel primo attacco diretto dell'Iran contro Israele.
Da parte sua il governo italiano, tramite il ministro degli Esteri Tajani, lancia una carta diplomatica, contattando direttamente le autorità iraniane: Ieri Tajani ha telefonato a suo omologo iraniano. ' Lunga telefonata con il ministro degli Esteri dell’Iran' Ali Bagheri, al quale, scrive Tajani su X, «ho chiesto moderazione e approccio costruttivo: ora è il momento di evitare reazioni che alimentino il conflitto nella regione pregiudicando il lavoro per il cessate il fuoco a Gaza. Basta sacrificare le vite di civili innocenti».
Non rassicurante in tal senso la risposta di Teheran: «Il mio collega iraniano mi ha detto che la reazione nei confronti di Israele ' è inevitabile», spiega il titolare della Farnesina ai microfoni del tg4. Nessuno è in grado di stabilire con quali modalità l’Iran colpirà Israele, se si limiterà a una risposta simbolica o con effetti minimi come accadde lo scorso aprile con la pioggia di droni praticamente tutti intercettati dai sistemi difensivi israeliani. O se alzerà la posta, magari con un azione congiunta assieme ai suoi proxy libanesi di Hezbollah che già hanno dimostrato la propria capacità a sferrare attacchi letali.
Intanto il segretario alla Difesa statunitense Austin intensifica laz presenza militare Usa nella regione; ieri ha infatti ordinato alla portaerei Lincon di accelerare il suo transito verso l'area di responsabilità del Comando Centrale (Medio Oriente), aggiungendosi alle capacità già fornite dalla portaerei Roosevelt.