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Associated Press/LaPresse
Hamas ha consegnato la sua risposta alla proposta americana per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Secondo quanto riferito da fonti interne al movimento palestinese al quotidiano saudita Al-Sharq Al-Awsat, la posizione è generalmente positiva, ma accompagnata da richieste di modifiche significative, in particolare riguardo alla tempistica del rilascio degli ostaggi e alla necessità di una garanzia americana per la cessazione dei combattimenti.
Una fonte vicina al gruppo, intervistata da Ynet, ha sottolineato l'incertezza dei vertici di Hamas, che chiedono il miglioramento dei termini dell’accordo, compreso il ritorno delle Forze di Difesa israeliane (IDF) alle posizioni precedenti la ripresa del conflitto a marzo. Secondo la testata israeliana, però, Hamas non avrebbe ancora consegnato ufficialmente la propria risposta, che resta oggetto di discussione con i mediatori.
In un comunicato diffuso da Guardian e Times of Israel, viene indicato che Hamas avrebbe proposto il rilascio di dieci ostaggi vivi e la restituzione di 18 corpi in cambio della liberazione di prigionieri palestinesi detenuti in Israele. Tuttavia, una fonte governativa israeliana, citata sempre da Times of Israel, ha parlato di un “rifiuto di fatto”, indicando che le modifiche avanzate da Hamas complicano il quadro negoziale, pur lasciando aperta la porta alla trattativa.
Tra i principali punti critici della proposta di Hamas vi è la richiesta di scaglionare il rilascio degli ostaggi in cinque fasi lungo una tregua di 60 giorni, anziché le due previste inizialmente. L’intento, secondo fonti egiziane riportate dal canale Al-Rad, è evitare che Israele possa interrompere i colloqui dopo le prime liberazioni, come già accaduto in passato.
Nel dettaglio, Hamas propone di rilasciare quattro ostaggi il primo giorno della tregua, due al trentesimo e altri quattro al sessantesimo. I corpi degli ostaggi deceduti sarebbero restituiti in due fasi, al trentesimo e al cinquantesimo giorno. Israele, da parte sua, avrebbe respinto la richiesta di Hamas di un cessate il fuoco permanente e del ritiro totale dalla Striscia di Gaza.
Intanto, il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato che si è “molto vicini a un accordo” e che nuovi aggiornamenti potrebbero arrivare a breve. “Penso che vogliano uscirne, sono in un gran casino”, ha detto riferendosi ad Hamas.
Il bilancio umanitario continua a crescere. Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha denunciato 60 morti e numerosi feriti nelle ultime 24 ore a seguito di attacchi israeliani, in particolare a Gaza City e Khan Younis. I dati non sono verificati e non distinguono tra civili e combattenti. L’IDF non ha ancora commentato ufficialmente gli ultimi attacchi.