«La ricreazione è finita». Non poteva usare metafora più secca e più sgradevole Marine Le Pen lanciare la sua ultima crociata contro i sans papiers, una delle tante che dobbiamo aspettarci in uesta lunga campagna presidenziale francese. La leader del Front National vuole infatti negare la scuola pubblica ai figli degli immigrati senza permesso di soggiorno, anche se i piccoli sono nati in Francia. « La solidarietà nazionale deve esser diretta ai francesi - ha tuonato Le Pen - non ho nulla contro gli stranieri, ma a loro voglio dire chiaramente: se venite nel nostro paese non vi aspettate che ci prendiamo carico di voi, non vi aspettate di essere curati gratis o che i vostri figli vadano a scuola gratuitamente. Questa situazione è finita. La ricreazione è finita. Dobbiamo riservare i nostri sforzi e la nostra solidarietà nazionale ai più umili e ai più poveri dei nostri cittadini. Chiedere un contributo economico agli stranieri per il sistema scolastico è una cosa che accade in molti paesi del mondo, la Francia è stata troppo generosa è venuto il momento che gli stranieri paghino per delle prestazioni che ricevono dallo Stato » . Insomma, la candidata all’Eliseo attinge a piene mani al repertorio frontista, evocando la famigerata “ preferenza nazionale”, uno slogan lanciato a suo tempo dal padre Jean Marie per offrire una corsia preferenziale ai cittadini francesi nati in Francia nei concorsi pubblici, nell’assegnazione delle case popolari, in generale nell’accesso al welfare e ai diritti fondamentali. Ora il Front vuole estendere questo principio discriminatorio anche alla scuola pubblica, però non si capisce quanto la scolarizzazione di bambini stranieri possa nuocere alla società francese. Insomma è pura propaganda elettorale, considerando che la proposta choc di Le Pen è contraria ai trattati internazionali sui diritti dell’infanzia, in particolare all’articolo 2 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Fino ad oggi in Francia oggi tutti i bambini hanno diritto a una educazione gratuita indipendentemente dallo status giuridico dei loro genitori e questo vale anche per gli stranieri irregolari che possono beneficiare di cure mediche gratuite dopo tre mesi di residenza nel paese. In generale, la proposta di Marine Le Pen riguarda tutte le prestazioni pubbliche che lo Stato offre agli stranieri, dall’educazione ai sussidi di ogni tipo: «Vogliamo restringere alcuni servizi pubblici e alcun prestazioni sociali agli stranieri che arrivano nel paese senza pagare le tasse. Questo sarà molto chiaro nel nostro programma», ha concluso.

Con la scesa in campo di François Fillon, vincitore delle primarie dei post- gollisti, Marine Le Pen sa di avere di fronte un competitor temibile perché molto conservatore e molto a destra, il che la spingerà a radicalizzare la sua campagna elettorale. Anche se lo ha recentemente definito «l’avversario ideale», sottolineando il credo “ thatcheriano” di Fillon in contrapposizione con le ricette economiche “sociali” e protezioniste del Fn, Le Pen sa bene che con l’ex premier sarà una sfida molto dura che si giocherà corteggiando lo stesso elettorato, almeno fino al primo turno di aprile. Se poi i sondaggi confermeranno il ballottaggio tra i due esponenti della droite e l’esclusione del candidato socialista ( che uscirà dalle primarie del 22 gennaio), è probabile che tra i due turni elettorali Marine cambi discorso per conquistare consensi a sinistra. Una giostra cinica che rischia di giocarsi sulla pelle degli strato più deboli della società francesi, gli invisibili sans papiers eterno fondo di commercio elettorale di populisti e reazionari.