Valle di Cuelgamuros, 50 km a nord- ovest di Madrid, la cosiddetta Valle dei Caduti, qui sorge un'enorme basilica dove fino ad ora sono stati sepolti i resti dei maggiori gerarchi del regime di Francisco Franco insieme a circa 30 mila vittime (molte repubblicane), morte durante la feroce guerra civile che insanguinò la Spagna tra il 1936 e il 1939. Il mausoleo fu costruito dai prigionieri repubblicani costretti a glorificare i loro stessi assassini e a riposare con essi.

Sulla basilica, edificata sopra una parete rocciosa dalla quale si domina il paesaggio circostante, si erge una croce alta 150 metri, un simbolo di pietà se non fosse che la Chiesa con i militari fu uno dei pilastri sui quali si resse la dittatura franchista. Le basi della tirannia poggiavano su un terzo sostegno, il partito della Falange fondato da José Antonio Primo de Rivera. Il braccio politico fascista che per primo diede la spallata al governo repubblicano democraticamente eletto. Per la sua cospirazione Jose Antonio, figlio del dittatore Miguel Primo de Rivera, che governò la Spagna dal 1923 al 1930, fu giustiziato nel novembre 1936 ad Alicante. Finita la guerra civile, nel 1959 de Rivera fu tumulato proprio nella Valle dei Caduti. Ora però il suo feretro non potrà più rimanere nel mausoleo ancora così profondamente divisivo per gli spagnoli a distanza di tanti anni.

A sei mesi dall'approvazione delle cosiddette Leggi democratiche sulla memoria da parte dell'attuale governo di sinistra, i resti del capo della Falange sono stati trasferiti ieri in una tomba di famiglia presso il cimitero di San Isidro nella capitale. La data del 24 aprile e stata scelta dalla famiglia perché in questo giorno cadono i 120 anni dalla sua nascita. La riesumazione della salma del capo fascista rientra negli sforzi delle istituzioni di chiudere una volta per tutte i conti con un passato che riemerge periodicamente dalla morte di Franco nel 1975.

Già nel 2019 il corpo del longevo dittatore era stato rimosso dal mausoleo della Valle dei caduti scatenando le proteste delle formazioni politiche che si richiamano a quell'esperienza storica. Con de Rivera si aggiunge un altro tassello alla trasformazione del mausoleo in un memoriale in onore di tutti i caduti della guerra, non solo dei fascisti. Molte delle circa 11o mila vittime repubblicane infatti sono state sepolte in fosse comuni senza nome, e molti parenti stanno ancora cercando di localizzarle. Cosa ancora piu importante lo Stato si farà carico finanziariamente delle ricerche.

Le leggi democratiche sulla memoria dunque mirano a impedire che i luoghi di sepoltura di figure del regime franchista diventino punti di raccolta per l'estrema destra spagnola, che tradizionalmente rende omaggio a Franco il 20 novembre, anniversario della sua morte. E per chiarire ulteriormente lo scopo di questa legge, con essa vengono annullate tutte le condanne penali degli oppositori che incredibilmente ancora sono vigenti. Come nel caso del famoso poeta Miguel Hernández, la cui condanna a morte per aver sostenuto la Repubblica fu commutata in ergastolo, e che morì nel carcere di Alicante nel 1942 di tifo e tubercolosi.

Ma la strada imboccata dal governo è tutt'altro che in discesa; il mausoleo ad esempio si trova all'interno del comune di San Lorenzo del Escorial, che è governato dal Partido Popular, il cui leader Alberto Nuñez Feijoo ha promesso di abrogare la legge sulla memoria democratica se dovesse prendere il potere. Il passato è diventato quindi un terreno di scontro politico che riguarda il presente.

La Spagna si sta preparando per le elezioni regionali e locali del 28 maggio e per quelle generali di fine anno, in entrambi gli appuntamenti i sondaggi dicono che la competizione sarà serrata. La presenza elettorale del partito para fascista di Vox è in ascesa, naturale dunque che il leader Santiago Abascal ha accusato il governo di cercare di «profanare ancora una volta tombe e scavare odio» proprio con la riesumazione di Primo de Rivera.