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Per colpa dei politici avanzano "le formazioni estremiste e populiste che fanno della protesta il cuore del loro messaggio politico, senza tuttavia offrire la alternativa di un costruttivo progetto politico". Lo ha affermato Papa Francesco nel discorso all'incontro "Ripensare l'Europa" che si e tenuto in Vaticano. "Da piu parti - ha affermato - si ha la sensazione che il bene comune non sia più l'obiettivo primario perseguito e tale disinteresse e percepito da molti cittadini". Cosi "populismi e estremismi trovano terreno fertile in molti Paesi". E "al dialogo si sostituisce, o una contrapposizione sterile, che può anche mettere in pericolo la convivenza civile, o una egemonia del potere politico che ingabbia e impedisce una vera vita democratica". "In un caso si distruggono i ponti e nella altro si costruiscono muri", ha osservato Bergoglio per il quale "i cristiani sono chiamati a favorire il dialogo politico, specialmente laddove esso e minacciato e sembra prevalere lo scontro. I cristiani sono chiamati a ridare dignità alla politica, intesa come massimo servizio al bene comune e non come una occupazione di potere". In merito il Papa ha dichiarato che e necessario impegnarsi nella formazione alla politica che, ha detto, non è l'arte della improvvisazione bensì "una espressione alta di abnegazione e dedizione personale a vantaggio della comunità". "Essere leader - ha concluso - esige studio, preparazione ed esperienza".