Nel nuovo sanguinoso conflitto tra Israele e palestinesi nella Striscia di Gaza, uno degli attori più mediaticamente nascosti ma non per questo meno influente dal punto di vista militare è il Movimento ultraradicale della Jhiad islamica, una frangia ancora più estremista e decisamente più impolitica di Hamas.

Il suo programma è semplice quanto apocalittico: la distruzione totale dello Stato ebraico e la sua sostituzione con uno Stato palestinese nei confini ante 1948. Una rivendicazione antistorica e un programma di tipo messianico per un'organizzazione che, a differenza di Hamas, non partecipa alla vita politica della Striscia (anche se nel 2006 invitò a votare Hamas contrro Fatah) e non aspira a ottenere incarichi di rappresentanza anche se conta anch'essa su una divisione tra una struttura ' civile' e un braccio militare vero e proprio.

Il Movimento islamico in Palestina è abbastanza sfuggente nella sua definizione, Stati Uniti, l’Unione europea, il Regno Unito, il Giappone, il Canada e, ovviamente, Israele lo considerano una struttura essenzialmente terroristica al pari di gruppi come al Qaeda, Isis o Boko Haram in Africa, anche se la sua storia appare più complessa.

Alla fine degli anni settanta ( 1981) nella Striscia di Gaza, Fathi Shaqaqi diede vita ad un distaccamento del Jihad islamico egiziano. Una nascita parzialmente misteriosa e contraddittoria come dimostra il fatto che sebbene appartenga al mondo dell’Islam sunnita, molte tracce portano al Libano e precisamente agli sciiti di Hezbollah che sarebbero tra i maggiori finanziatori.

L'impronta essenzialmente anti israeliana ha subito permeato l'attività dell'organizzazione che attraverso la struttura armata, le Brigate al- Quds, ha rivendicato diversi attacchi allo stato ebraico, in particolare attentati suicidi che hanno insanguinato le principali città. L'estremismo e la radicalità del gruppo è testimoniata anche dall'essere molto più settario e piccolo, in termini numerici, rispetto a Hamas che al contrario ha una chiara vocazione popolare, con una conseguente minore visibilità dei suoi gruppi dirigenti.

Questa caratteristica rende il Jhiad islamico palestinese molto più difficile da decifrare, anche per lo storico nemico israeliano. La vicinanza operativa con Hezbollah (molti attacchi allo Stato ebraico sono partiti dal sud del Libano) richiama immediatamente la presenza e la vicinanza ideologica di un attore regionale ben più imponente, l'Iran degli aytollah.

La stessa data della fondazione del gruppo, quasi coincidente con la rivoluzione islamica di Khomeini del 1979, sembra aver fornito una sorta di background culturale al gruppo palestinese che oggi è supportato materialmente dalla Repubblica sciita.

Ma il Movimento da sempre ha le sue roccaforti in Siria e un radicamento nella Cisgiordania governata dall’Autorità nazionale palestinese, in particolare nelle aree metropolitane di Hebron e Jenin. Naturalmente, come dimostra il conflitto attuale con Israele, la Striscia di Gaza è ora una delle sue basi principali.

La pericolosità del Jhiad palestinese deriva dalla sua attività terroristica ininterrotta che prese il via nel 1984 e che da allora non si è più fermata. Anche la storia del suo fondatore, Fathi Shaqaqi, testimonia la rottura ideologico religiosa rispetto ad altri gruppi, come ad esempio i “laici” dell’Olp. Shaqaqi infatti teorizzò nel 1995 l'idea del martirio che si concretizza con gli attacchi suicidi rompendo il tabù del togliersi la vita proibito nella religione musulmana. Oggi quel metodo è un marchio di fabbrica per i jihadisti di tutto il mondo.

Eppure Shaqaqi non nasce come un fanatico integralista, studiò matematica all’università di Bir Zeit e poi medicina, in Egitto. Qui si avvicinò alla Fratellanza musulmana, i “padrini” dell’Hamas palestinese. Con lo sceicco Abd al Aziz Awda diede vita al Movimento ma continuò comunque in parallelo la sua attività di medico.

Le autorità israeliane lo arrestarono nel 1983 per la sua attività politica e lo condannarono a un anno di prigione. Poi, nel 1986 arrivò un’altra condanna, questa volta a tre anni di carcere. Sette anni più tardi, mentre si trovava a Malta, trovò la morte per mano di un killer, non è mai stato appurato se fu un'azione del servizio segreto israeliano e di un altro gruppo rivale tra le fazioni palestinesi.

Anche la sua presenza a Malta, dove pare si fosse già recato altre volte, ha dato adito a molte ipotesi. Quella più accreditata fu che doveva incontrare il leader libico Gheddafi per ottenere aiuti finanziari. In ogni caso la sua figura è considerata tutt'altro che trascurabile, sia dal punto di vista politico ( il tentativo di un'alleanza con Hamas e alcune frange vicine allo stesso Olp contro gli accordi di Oslo) che da quello della popolarità; al suo funerale parteciparono almeno 40 mila persone.

L'eredità del fondatore venne presa dal braccio destro, lo sceicco Mu? ammad Shalla?, anche se il Movimento venne guidato dal punto di vista operativo da esponenti dell'ala militare che vennero praticamente sgominati dalle forze di sicurezza israeliane tra arresti e uccisioni nel corso degli anni duemila. L'attuale segretario generale del Jihad islamica palestinese è Ziad al- Nakhalah, nato a Gaza ed eletto alla guida del gruppo nel 2018.