Undici militari italiani del contingente Kfor appartenenti al nono reggimento Alpini L'Aquila sono rimasti feriti nel pomeriggio durante le operazioni di contenimento di manifestazioni dei serbi che protestavano contro l'elezione di sindaci albanesi in aree del Paese a maggioranza serba.

I militari hanno riportato - riferisce lo Stato Maggiore della Difesa - ferite da trauma e ustioni dovute all'esplosione di dispositivi incendiari. Subito soccorsi dalle unità mediche di Kfor, sono attualmente sotto osservazione del personale sanitario che ne sta accertando le condizioni.

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, segue l'evoluzione della situazione per il tramite del Comando Operativo di Vertice Interforze ed esprime vicinanza ai militari feriti e ai loro familiari. I manifestanti serbi protestavano davanti al municipio per chiedere la rimozione del nuovo sindaco di una coalizione a maggioranza albanese.

La KFOR sarfebbe intervenuta quando la folla si è rifiutatadi lasciar passare due veicoli speciali della polizia kosovara, bloccati tra i manifestanti dalla mattina. I sindaci sono stati nominati in seguito alle elezioni locali organizzate dalle autorità kosovare il 23 aprile in quattro comuni a maggioranza serba, che hanno in gran parte boicottato il voto: a votare sono stati solo circa 1.500 aventi diritto, su circa 45.000 registrati.

I manifestanti chiedevano anche il ritiro delle forze speciali di polizia dispiegate nella regione da diversi giorni. La situazione molto tesa è degenerata proprio a Zvecan, dove le forze speciali hanno respinto un gruppo di manifestanti che ha cercato di entrare nel municipio.

Già venerdìscorso si erano verificati incidenti quando questi consiglieri sono entrati in carica accompagnati dalla polizia.

La forza NATO dispiegata in Kosovo (KFOR) ha dichiarato di aver "rafforzato la sua presenza" nel nord del Paese e ha esortato Belgrado e Pristina a riprendere il dialogo condotto sotto gli auspici dell'Unione Europea per ridurre le tensioni.