Se lobiettivo del Cremlino in Ucraina era scongiurare lallargamento della frontiera della Nato ai suoi confini, per ora limitata ai Paesi baltici, leffetto ottenuto sembra essere stato opposto. Dopo lavvio, lo scorso 24 febbraio, della cosiddetta «operazione militare speciale», la tradizione di neutralità di Svezia e Finlandia è diventata allimprovviso obsoleta. Stoccolma, in un primo momento, aveva escluso la possibilità di aderire allAlleanza Atlantica. La premier Magdalena Andersson, nel giorno dellinvasione, aveva ribadito lopportunità di preservare la «stabilità» della «storica politica di sicurezza svedese, contando forse su un conflitto limitato nel tempo e nello spazio. La collega di Helsinki, Sanna Marin, più preoccupata data la vastità della frontiera terrestre condivisa con la Russia, aveva invece aperto subito a un ingresso della sua nazione nella Nato. Marin avrebbe rotto un primo tabù appena quattro giorni dopo, inviando a Kiev armi e munizioni. Il 27 febbraio anche Andersson avrebbe annunciato la decisione «eccezionale» di spedire 5 mila lanciarazzi anticarro allUcraina, la prima fornitura di armi a un Paese straniero dal 1939, quando la Svezia mandò aiuti militari alla Finlandia per aiutarla a reagire allaggressione sovietica. Oltre due mesi dopo, con il conflitto tra Mosca e Kiev trasformatosi in una guerra di logoramento, entrambi i Paesi nordici sono a un passo da unadesione che potrebbe essere richiesta dai due governi in maniera congiunta a metà maggio, come confermato lo scorso 26 aprile dal ministro degli Esteri finlandese, Pekka Haavisto, allindomani di un incontro bilaterale con lomologa svedese, Ann Linde. Lobiettivo condiviso da entrambi i Paesi è accelerare, senza attendere il vertice Nato che si terrà a fine giugno a Madrid. Più lunga sarà lattesa, più tempo Svezia e Finlandia saranno esposte a rappresaglie russe, in particolare attacchi informatici. La portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova, chiarì subito che ladesione delle due nazioni alla Nato avrebbe avuto «gravi conseguenze militari e politiche che richiederebbero al nostro Paese di adottare misure reciproche». Più esplicito il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, che lo scorso 14 aprile aveva avvertito che, nelleventualità di un ingresso di Stoccolma e Helsinki nellAlleanza Atlantica, sarebbero state schierate testate nucleari russe nel Mar Baltico, dove Mosca controlla lexclave di Kaliningrad, strappata alla Germania nazista dopo la Seconda Guerra Mondiale. I moniti giunti da Mosca hanno portato Marin ad auspicare unapprovazione «il più veloce possibile» della richiesta di adesione finlandese. «Se Finlandia e Svezia fossero candidate, la questione chiave è avere il processo di ratifica più breve possibile», aveva affermato lo scorso 4 maggio Marin, spiegando che sono in corso negoziati con Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e Francia per ottenere garanzie di protezione durante la fase di adesione, che può durare diversi mesi.Il giorno successivo Linde avrebbe incontrato a Washington il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, per poi dirsi «molto sicura» sulle garanzie ottenute dagli Stati Uniti. «La Russia può stare sicura che, se dirigerà qualsiasi genere di attività negative contro la Svezia, come ha minacciato, non sarà qualcosa che gli Stati Uniti lasceranno accadere senza rispondere», spiegò Linde senza fornire ulteriori dettagli. I giorni chiave sono imminenti. Domani Sauli Niinisto, presidente finlandese, annuncerà la posizione del Paese sulladesione alla Nato. Pochi giorni dopo inizierà il dibattito in Parlamento. La decisione di Stoccolma sarà invece preceduta da un vertice del partito socialdemocratico al potere, la cui riunione è prevista nel fine settimana. E ora la questione, con la visita del primo ministro britannico Boris Johnson in Svezia a Finlandia, è oggetto di «unattenta analisi» da parte della Russia, come ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. «Osserviamo con molta attenzione tutto ciò che è connesso ad azioni in grado di modificare in un modo o nellaltro la configurazione dellAlleanza vicino ai nostri confini», ha spiegato Peskov. «Siamo fermi e inequivocabili nel nostro sostegno sia alla Svezia che alla Finlandia e la firma di queste dichiarazioni di sicurezza è un simbolo delleterna assicurazione tra le nostre nazioni», ha affermato invece dalla Svezia Johnson, che incontrerà i leader dei governi di Stoccolma ed Helsinki nella sua missione di 24 ore, e ha già garantito che  il Regno Unito sosterrà Svezia e Finlandia se verranno attaccate.