A umentano i delitti denunciati in Italia: nel 2024 sono stati 2.38 milioni, dato che segna un aumento dell’1,7% rispetto al 2023 e del 3,4% dal 2019 e, pur rimanendo inferiore dalle cifre di dieci anni fa di 15 punti percentuali, segna il quarto anno consecutivo di aumento delle denunce e il secondo in cui sono superati i livelli pre-pandemici.

A delineare il quadro relativo alla sicurezza in Italia sono le statistiche della banca interforze del dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, fornite in esclusiva al Sole24Ore nell’ambito del rapporto annuale sulla qualità di vita.

I DATI A LIVELLO NAZIONALE

I furti compongono la maggioranza dei reati denunciati: rappresentano il 44% del totale e sono aumentati del 3% rispetto al 2023, spinti dall’aumento dei furti in abitazione, saliti del 4,9%, dei furti di automobili, cresciuti dell’1,7%, e dei furti con destrezza con un più 0,6%.

Per quanto riguarda le altre fattispecie di reato si è registrato l’incremento dei delitti di strada rispetto all’anno precedente, tra cui le rapine, aumentate del 1,8%, i reati legati agli stupefacenti, saliti del 3,9%, le violenze sessuali drammaticamente cresciute del 7,5%, le lesioni dolose, lievitate del 5,8%, e i danneggiamenti incrementati dell’1,6%.

Scendono invece il contrabbando, giù del 38%, gli incendi dolosi, calati del 5,3%, e le truffe informatiche, diminuite del 6,5%, anche se su quest’ultimo dato potrebbe pesare la scarsa propensione alla denuncia della fattispecie.

Nel 2024 sono state denunciate o arrestate 828.714 persone, dato che presenta un delta positivo su quello relativo al 2023 ma diminuito del 3% rispetto al 2019. I minori segnalati sono stati 38.247, numero cresciuto del 16% rispetto al 2023 e di circa il 30% dal 2019. Secondo le statistiche un arrestato ogni quattro per rapina ha meno di 18 anni. Mentre le persone di cittadinanza straniera denunciate o arrestate nel 2024 sono state 287.396, numero che ha subito un incremento dell’8,1% rispetto al periodo pre-pandemico. Gli stranieri rappresentano circa un terzo delle persone segnalate e per certe fattispecie di reato, in particolare reati predatori come il furto con destrezza, il furto con strappo o le rapine in pubblica via, l’incidenza supera il 60%.

I dati provvisori relativi al primo semestre del 2025 però indicano un calo del 4,9% delle denunce rispetto allo stesso periodo del 2024 e fanno ben sperare, anche se bisognerà aspettare l’impatto sulle statistiche delle 14 nuove fattispecie di reato introdotte con il Dl 48/2025 (Decreto sicurezza), convertito in legge lo scorso giugno.

LE CITTÀ METROPOLITANE

Nella classifica stilata dal quotidiano meneghino sull’Indice della Criminalità, Milano è in testa a quota 225.786 reati denunciati e un rapporto di 6.952 ogni 100mila abitanti, con una media di 618 reati denunciati ogni giorno. Sul podio troviamo anche Firenze (64.392 con 6.507 ogni 100mila abitanti) e Roma (270.407 con 6.401 ogni 100mila abitanti), seguite da Bologna (61.816 con 6.055 ogni 100mila abitanti) e Rimini (20.425 con 5.995 ogni 100mila abitanti). Inoltre, Milano, Roma e Firenze da sole raccolgono il 23,5% dei reati rilevati. Le città metropolitane sembrano fare da catalizzatrici dei fenomeni criminali: su 14 città metropolitane presenti in Italia, ben 7 si trovano nelle prime dieci della classifica stilata dal Sole24Ore e tutte insieme pesano per quasi la metà dei reati denunciati in tutta la penisola: il 47,9%, registrando un aumento del 3,9% rispetto al periodo 2009-2019.

Per avere un quadro più chiaro del fenomeno però bisogna contestualizzare i dati che lo definiscono. Le città metropolitane ospitano il 36,2% dell’intera popolazione italiana – circa 21 milioni di abitanti sui quasi 59 milioni di cittadini italiani totali residenti sul territorio nazionale – nelle ore diurne inoltre i grandi centri attirano pendolari, studenti, turisti che, sommandosi agli abitanti, portano la popolazione delle città ad aumentare esponenzialmente. Ad esempio Roma, nel corso del 2024, ha registrato 22 milioni di arrivi, numero rimasto stabile quest’anno anche se solo durante la scorsa estate sono stati registrati 1,7 milioni di arrivi nella Capitale.

Mettendo a confronto i dati relativi al 2019 e al 2024 però si nota come i reati denunciati nell’area metropolitana del capoluogo lombardo siano diminuiti del 2% e rimangono in ogni caso al di sotto dei dati relativi al 2006 (290.652) e al 2014 (258.559). Il discorso è invece opposto per le altre città che occupano i piani alti della classifica: lo scorso anno Firenze ha visto aumentare le denunce del 7,4% rispetto al 2023 e bisogna andare indietro di diciassette anni per trovare dati superiori a quelli del 2024. A Roma le denunce sono cresciute del 5,9% dal 2023 e del 23% rispetto al 2019 raggiungendo i livelli registrati nel biennio 2013/2014. Bologna segna un aumento significativo nell’ultimo anno – il 9,6% – ma rimane comunque al di sotto ai dati del precedente decennio.

CRIMINALITÀ MINORILE

Un discorso a parte va a fatto per i reati commessi dai minori per i quali esiste un pre e un post pandemia: dal 2020 al 2024 il numero dei minori denunciati, fermati o arrestati è stato in costante aumento. Nel 2019 sono stati segnalati 29.544 minori, mentre lo scorso anno sono arrivati a 38.247, il dato più alto registrato negli ultimi dieci anni.

Nel complesso i minori segnalati rappresentano meno del 5% del totale e le denunce nei loro confronti si legano alle fattispecie predatorie come la rapina: una segnalazione su cinque coinvolge un minore e aumenta a uno su quattro per le rapine perpetrate in pubblica via.

Anche per quanto riguarda la criminalità minorile il governo è intervenuto con il decreto Caivano (l.n. 159/23), che ha inasprito le pene legate ad alcune fattispecie di reato e ha ampliato quelle per cui è prevista la custodia cautelare in carcere. L’effetto del decreto è stato quello di aumentare drasticamente gli ingressi negli Istituti penali per minorenni (Ipm). Nel corso del 2023 sono stati registrati 1.143 ingressi negli Ipm, cifra record degli ultimi 15 anni, mentre i minori detenuti a inizio del 2024 erano 500, per trovare un numero simile bisogna andare indietro di 10 anni, in particolare gli ingressi per reati legati agli stupefacenti nel 2023 sono aumentati del 37,4%.

LA PERCEZIONE DEL FENOMENO

Fino a pochi anni fa, per vedere, ascoltare o leggere notizie di cronaca relative alla criminalità bisognava fare affidamento, a meno di casi eclatanti, sulla “coda” dei telegiornali, dei radiogiornali o sulle pagine di cronaca locale dei quotidiani. Ora basta accedere ad un social network per trovarsi sbattuto in faccia il video di turno della rapina, furto o pestaggio diventato “virale” nelle ore precedenti e in certi casi pubblicato dagli stessi esecutori del reato. Questi video poi vengono rilanciati da pagine che dichiarano di voler fare “vera informazione”, secondo il mantra lanciato da Musk “you are the media now”, che vorrebbe trasformare in reporter ogni persona munita di un telefono, spesso giocando sulla facile leva della rabbia, dell’indignazione e della paura per perseguire fini economici e politici.