Oggi, rispetto alla prima ondata, «abbiamo un piano articolato di monitoraggio» costruito su «21 parametri, che è la nostra bussola e ci dice dove intervenire», con misure meno o «più restrittive. Se invece avessimo adottato misure uniche su tutto il territorio avremmo avuto un duplice effetto negativo, adottando da una parte misure non sufficientemente efficaci nelle aree a maggior rischio e dall’altra per introdurne in maniera irragionevolmente restrittive. L’Italia risulta divisa in tre aree, gialla, arancione e rossa». Così il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi sul nuovo Dpcm. «Rispetto alle persone contagiate sale il numero degli asintomatici, diminuisce in percentuale il numero di persone ricoverate ma c'è l'alta probabilità che molte regioni superino le soglie delle terapie intensive e mediche».   https://www.youtube.com/watch?v=4GP58_BL7sw     Rientrano nella zona gialla, cioè con criticità moderate, Basilicata, Lazio, Abruzzo, Emilia Romagna, Campania e Liguria. Anche Toscana, Molise, Marche, Sardegna e Friuli Venezia Giulia rientrano nell'area gialla, così come Veneto e le provincie di Trento e Bolzano. Sono zona arancione  le regioni Puglia e Sicilia, mentre rientrano nella zona rossa Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Non ci sono aree verdi: «La pandemia corre ovunque e non ci sono regioni che possano sottrarsi a questi regimi restrittivi». «Tutte queste misure» scatterano «insieme da venerdì» e poi «con future ordinanze del ministro della Salute sulla base dell’aggiornamento sulle condizioni di rischio. Si tratta di ordinanze non arbitrarie e discrezionali perché recepiranno l’esito del monitoraggio periodico che vien fatto congiuntamente dell’Istituto superiore di Sanità, ministero della Salute e rappresentanti delle Regioni e condivisi anche con Cts». «Il virus sta circolando in tutta Europa, in modo forte anche violento. L’indice Rt è aumentato fino a 1,7, si tratta di una media nazionale in alcune regioni è più alto. È vero, sale il numero degli asintomatici, diminuisce il numero» dei pazienti «in terapia intensiva, ma è vero che il numeri complessivi sono in costante aumento e comportano un’alta probabilità che molte regioni superino le soglie critiche delle terapie intensive già nelle prossime settimane» e vadano «in difficoltà. Dobbiamo necessariamente intervenire per rallentare la corsa del virus», ha spiegato Conte. «Non abbiamo voluto imporre sacrifici soverchi agli studenti di prima media, è giusto che possano proseguire in presenza». Già domani sera sarà in Consiglio dei ministri un "Decreto Ristori bis" per ristorare gli operatori economici direttamente colpiti da queste misure, «insieme ad altre misure di sostegno», ha aggiunto il premier, parlando di cifre tra 1,5-2 miliardi. «Se ci fosse necessità di disporre ulteriore risorse dobbiamo essere pronti anche a presentarci in Parlamento per un eventuale nuovo scostamento ma non lo abbiamo ancora deciso perché, a quanto mi hanno detto, gli stanziamenti ci sono», ha aggiunto.   https://youtu.be/TG0Lw25uMwc     «Non abbiamo alternative», per raffreddare la curva del contagio «dobbiamo affrontare queste restrizioni», ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, illustrando in conferenza stampa le misure del nuovo Dpcm. «Comprendiamo il disagio e la frustrazione, ma dobbiamo tenere duro», ha aggiunto. «Con i leader delle forze di maggioranza domani ci vedremo per valutare quali sono le priorità dell’azione di governo, faremo un confronto. La gestione della pandemia ci assorbe molto, ma dobbiamo pensare anche al futuro, al Recovery Fund e anche iniziative di rilievo costituzionale. E bene confrontarci anche per dare nuova lena all’azione di governo».