Israele si sta preparando a ricevere i 20 ostaggi a Gaza che si ritiene siano vivi, «prima di mezzogiorno ora locale di lunedì». Lo scrivono i corrispondenti della Bbc. «Uno degli ospedali destinati ad accoglierli ha organizzato una prova generale con attori che fingevano di essere ostaggi, e ha simulato una serie di scenari diversi», riporta invece Nbc News. Al loro arrivo in ospedale, secondo le fonti, il primo passo sarà il ricongiungimento con le famiglie.
Ci sono altri 26 ostaggi che si ritiene siano deceduti, mentre sono incerte le condizioni di altri due. Ma nella gioia di queste ore emerge anche lo sconforto di chi non regge quanto accaduto. Due anni dopo l'attacco del 7 ottobre nel quale è rimasto ferito e ha perso la compagna Mepal Adam, il 30enne Roy Shalev si è infatti suicidato. Lo riporta Yedioth Ahronoth, principale quotidiani israeliano. Il giovane, che in quel giorno si trovava al Nova Festival con la compagna 26enne, rimasta uccisa dai terroristi di Hamas, è stato trovato senza vita ieri in un'auto in fiamme vicino alla spiaggia di Poleg a Netanya. Lascia un padre, un fratello e una sorella. La madre si è suicidata poco dopo il massacro del 7 ottobre.

In un post su Instagram poche ore prima aveva lasciato un messaggio, chiedendo perdono: «Mi dispiace davvero, non riesco più a sopportare questo dolore. Nessuno di voi mi capirà mai e va bene così, perché non potete capire. Voglio solo che questa sofferenza finisca. Sono vivo, ma dentro tutto è morto». Familiari e amici avevano lanciato l'allarme e attivato la polizia. Sempre sul suo profilo, in occasione del secondo anniversario del 7 ottobre, aveva postato delle foto dal sito del Nova Festival commemorando la morte della compagna e di oltre 340 giovani. Nel post parlava del «dolore che non passa con il tempo» e «quest'anno sono pieno di dolore anche più dell'anno scorso».

Intanto emergono altri dettagli di quel che accadrà nelle prossime ore. Il rilascio degli ostaggi ancora detenuti a Gaza potrebbe avvenire nella notte tra domenica e lunedì, ora locale, secondo una fonte bene informata citata dalla Cnn. Il momento esatto del rilascio non è ancora definito e potrebbe ancora cambiare, ma questa tempistica garantirebbe che gli ostaggi vengano liberati prima dell'arrivo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in Israele lunedì. Il termine di 72 ore per il rilascio scade lunedì a mezzogiorno, ora locale.

L’accordo su Gaza sarà invece firmato lunedì pomeriggio a Sharm el Sheikh tra il presidente americano Donald Trump e i mediatori (Egitto, Qatar e Turchia), mentre non ci sarà alcun rappresentante israeliano e di Hamas. Secondo fonti informate l'accordo «si basa sulle lettere di principio fornite separatamente da Israele, Hamas e i mediatori». Alla cerimonia sono stati invitati tra i Paesi europei Italia (ci sarà la premier Giorgia Meloni), Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Grecia e Ue. Per i Paesi arabi e islamici: Arabia Saudita, Turchia, Qatar, Emirati arabi, Egitto, Giordania, Pakistan, Indonesia.

Da Gaza arrivano nel frattempo notizie su circa 300mila palestinese che sarebbero già tornati verso Nord, mentre dalla Cisgiordania si susseguono notizie di attacchi da parte dei coloni israeliani alla popolazione palestinese.