L’invasione via terra della Striscia di Gaza da parte delle forze armate israeliane potrebbe partire in qualsiasi momento. Domani mattina scadranno le 24 ore di tempo che l’esercito di Tel Aviv ha concesso alla popolazione civile di Gaza per scappare verso sud, oltre il fiume omonimo. Una corsa contro il tempo impossibile da completare (a Gaza vive oltre un milione di persone, di cui quasi la metà sono bambini), anche perché ostacolata da Hamas, che ha chiesto alla gente di «rimanere nelle proprie case» e «non credere alla propaganda». Il diktat è arrivato per bocca di Eyad Al-Bozom, portavoce del ministero degli Interni di Hamas. «Con i massacri contro i civili, l’occupazione vuole scacciarci ancora una volta dalla nostra terra - ha detto - Ma lo sfollamento del 1948 non avverrà: moriremo e non ce ne andremo». Intanto il bilancio dei morti a Gaza sale a 1.799, i feriti sono 6.388, secondo i dati riferiti dal ministero della Sanità palestinese. Il bilancio delle vittime israeliane dopo l’attacco sferrato da Hamas sabato scorso è di 1300 morti. 

Netanyahu: è solo l’inizio

"Oggi tutti sanno che stiamo combattendo per la patria, e stiamo combattendo come leoni. Abbiamo colpito duramente Hamas, ma questo è solo l'inizio". Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in un discorso alla nazione. Lo riporta il Times of Israel sottolineando che si tratta del primo discorso pubblico del premier durante lo shabbat, il sabato ebraico del riposo.  "Non dimenticheremo mai" l'assalto di Hamas, ha aggiunto, riferendo di aver parlato con le famiglie delle vittime.

Da Israele raid “su larga scala” su Gaza

Le forze di difesa israeliane affermano che stanno ancora effettuando attacchi aerei "su larga scala" contro molti siti di Hamas in tutta la Striscia di Gaza. L'Idf, coem scrive il Times of Israel, afferma che fornirà presto ulteriori dettagli sugli attacchi. Poco fa, Hamas si è assunto la responsabilità di una raffica di razzi lanciati verso il centro di Israele.

Israele ha dato due ore a MSF per evacuare un ospedale a Gaza

Israele ha dato due ore a Medici senza frontiere per evacuare l'ospedale Al Awda nella città di Gaza. Lo ha reso noto Msf con un post su X. "Israele ha dato all'ospedale Al Awda solo due ore per sgomberare. Il nostro personale sta ancora curando i pazienti". "Condanniamo inequivocabilmente questa azione, il continuo spargimento di sangue indiscriminato e gli attacchi al servizio sanitario a Gaza. Stiamo cercando di proteggere il nostro personale e i nostri pazienti".

L’esodo verso sud: migliaia di palestinesi in fuga dopo l’ultimatum di Tel Aviv

Migliaia di persone si stanno dirigendo verso il sud della Striscia di Gaza dal nord dell'enclave palestinese raccogliendo la richiesta di Israele. Lo riporta il corrispondente di al-Jazeera, spiegando di aver impiegato due ore per percorrere un tratto che di solito necessitava di quindici minuti di spostamento. E questo per le migliaia di persone e famiglie che si stanno muovendo per lo più a piedi, anche se una minima parte sta utilizzando l'auto. ''Lungo la strada ho assistito a una vera tragedia - racconta il corrispondente di al-Jazeera - Ho visto migliaia di persone portare con sé i propri figli. Alcuni portavano materassi o piccole borse con dentro tutto ciò che potevano portare con sé, cose essenziali come vestiti per i loro figli e i documenti necessari''. La maggior parte del nord della Striscia di Gaza, però, non è stata ancora evacuata e molti palestinesi si sono chiesti ''Dove possiamo andare? Esistono vere e proprie strutture di accoglienza nel sud?''.

Raid in Libano: “Ucciso un reporter”

Lavorava per l'agenzia Reuters ed era libanese il giornalista e cameraman rimasto ucciso dal fuoco israeliano sul Sud del Libano. Issam Abdullah è stato ucciso e altri tre colleghi sono rimasti feriti quando il loro veicolo è stato colpito da un attacco aereo israeliano nel villaggio libanese di Alma al Shaab. Lo riporta Al Arabiya. Il veicolo, chiaramente contrassegnato come un'auto dei media con la scritta 'Press', si trovava nell'area per seguire l'aggravarsi della tensione al confine.

Israele: incursioni di terra a Gaza in cerca di ostaggi

l portavoce dell'esercito israeliano (Idf) ha affermato che nell'ultimo giorno l'esercito ha effettuato raid locali all'interno della Striscia di Gaza lungo il confine per completare l'allontanamento dei terroristi dall'area e per cercare gli ostaggi. La fanteria e le forze corazzate hanno perquisito l'area alla ricerca di prove che potessero aiutare nello sforzo di localizzare i dispersi. Hanno anche distrutto le infrastrutture terroristiche e le cellule terroristiche trovate nell'area, inclusa una cellula di Hamas che ha lanciato missili anticarro sul territorio israeliano. Inoltre, l'aeronautica israeliana ha continuato i suoi attacchi aerei su obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza e su lanciarazzi.

Hezbollah: “Pronti ad attaccare al momento giusto”

Hezbollah è "assolutamente preparata" ad intervenire contro Israele ed agirà "al momento giusto". Lo ha dichiarato il numero due della formazione filo-iraniana davanti a centinaia di suoi sostenitori che hanno manifestato a sostegno dei palestinesi in un sobborgo meridionale di Beirut. "Hezbollah sta seguendo i movimenti del nemico. Siamo assolutamente preparati e agiremo al momento giusto", ha avvertito Sheikh Naim Qassem.

Gli Usa negoziano per una via di fuga da Gaza per i cittadini stranieri

Gli Usa stanno negoziando l'apertura del valico di frontiera di Rafah ai cittadini stranieri che vogliono fuggire dalla Striscia di Gaza. Lo ha riferito un alto funzionario americano: "Anche questo è qualcosa di cui abbiamo discusso con Israele, qualcosa di cui continuiamo a discutere con l'Egitto: l'importanza che il valico di Rafah sia aperto per i cittadini americani e per i cittadini stranieri di altri Paesi che vogliono andarsene e hanno il diritto di andarsene".

Abu Mazen: “Sarà una nuova Nakba”

"Lo sfollamento dalla Striscia di Gaza equivarrebbe ad una seconda 'Nakba' per il nostro popolo". Lo dice il presidente palestinese Abu Mazen, citando il termine che richiama la "catastrofe" che i palestinesi affrontarono nel 1948, quando circa 760.000 palestinesi fuggirono o furono espulsi dalle loro case durante la guerra che coincise con la creazione di Israele.

Hamas: sei prigionieri uccisi nei raid israeliani

Tredici prigionieri sono stati uccisi nel Governatorato del Nord e sette nel Governatorato di Gaza a seguito dei bombardamenti nemici". Lo affermano le Brigade al-Qassam, braccio armato di Hamas, secondo quanto riporta la tv satellitare al-Jazeera.