Non più al centro dei riflettori mondiali come appena qualche giorno fa, quando sembrava poter diventare l’epicentro di una guerra mondiale, l’Iran però ancora adesso è scosso su più fronti da sussulti che possono ancora avere gravi conseguenze sulla sua tenuta politica.

Primo e centrale tema, il nucleare. Gran Bretagna, Francia e Germania hanno infatti avviato il meccanismo di risoluzione delle dispute per contestare all'Iran le violazioni relative all'accordo nucleare. I tre Stati impegnati nell'accordo con Teheran che invece è stato disconosciuto da Trump, applicheranno maggior pressione a Teheran, ma la strategia di ' massima pressione' predicata dal presidente Usa Trump.

L’Iran di recente ha apertamente dichiarato di procedere a violazioni progressive delle clausole concordate in base al fatto che gli Stati Uniti non riconoscono più l’accordo e gli europei secondo Teheran non fanno abbastanza per compensare. Gli Stati europei a loro volta hanno ribadito di volere che l’accordo resti in vigore.

Però ora dopo la crisi ( e dopo anche una serie di controversie diplomatiche soprattutto tra Teheran e Londra) sembrano voler essere più severi.

Intanto a Teheran ci sono stati primi arresti nel caso dell’aereo ucraino abbattuto mentre decollava dalla capitale iraniana.«Sono state condotte indagini estese e alcune persone sono state arrestate», ha detto un portavoce iraniano.

Subito dopo l'annuncio, il presidente Rohani ha ripetuto in un discorso televisivo la sua volontà di punire i colpevoli, aggiungendo che il ' tragico evento' sarà oggetto di un'indagine approfondita.

«Le forze armate iraniane che ammettono il loro errore è già un buon primo passo ma adesso dobbiamo assicurarci che episodi del genere non si riproducano più», ha aggiunto. Rohani ha anche ordinato alla magistratura di istituire un ' tribunale speciale' che porti avanti l'indagine.

Le autorità della Repubblica sciita negano di aver mentito sul disastro aereo, affermando che chi all’inizio ha negato la responsabilità iraniana lo ha fatto perché non era stato informato dai responsabili, Proprio l’incidente aereo e le bugie che ne sono seguite hanno fatto da detonatore a nuove ondate di proteste nel Paese che hanno messo sotto pressione il regime.

Secondo alcune informazioni ci sarebbero stati diversi morti quando la polizia ha represso le manifestazioni, ma la polizia ha negato nel modo più categorico di aver sparato sulla folla.

Agli agenti «è stato al contrario ordinato di moderarsi», ha sostenuto il capo della polizia nella capitale.