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Una giornata densa di incontri quella vissuta oggi a Roma dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il momento più significativo è stato l’incontro in Vaticano con Papa Leone XIV, avvenuto subito dopo la messa inaugurale del nuovo pontificato. Un colloquio privato, trasmesso in parte dai media vaticani, ha mostrato immagini cordiali, accompagnate da un saluto che ha colpito molti: «Felice di vederla ancora e grazie per la pazienza», ha detto il Pontefice accogliendo Zelensky.
Sui suoi canali social, il presidente ucraino ha commentato così l’udienza: «Siamo grati a Sua Santità per l’accoglienza. Per milioni di persone nel mondo, il Papa rappresenta un simbolo di speranza per la pace. L’autorità morale della Santa Sede può giocare un ruolo fondamentale per fermare questa guerra». Zelensky ha poi ringraziato il Vaticano per la disponibilità a fungere da piattaforma per eventuali negoziati diretti con la Russia: «Siamo pronti al dialogo in qualsiasi forma, purché porti a risultati concreti. Apprezziamo il sostegno e la chiara posizione del Vaticano a favore di una pace giusta e duratura».
A confermare l’importanza dell’incontro anche l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, che su X ha definito l’udienza «un altro momento storico». È stata infatti la prima ufficiale del nuovo Papa con un capo di Stato. Durante il colloquio, ha aggiunto Yurash, Zelensky ha rinnovato l’invito ufficiale al Pontefice a visitare l’Ucraina, invito che rimane sul tavolo nonostante le difficoltà legate al conflitto in corso.
Nel pomeriggio, Zelensky ha incontrato anche il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, e il segretario di Stato Marco Rubio. Il vertice si è tenuto a Villa Taverna, residenza romana dell’ambasciatore statunitense in Italia. Presenti anche Andriy Yermak, capo dell’ufficio presidenziale ucraino, e altri funzionari della delegazione.
«È stato un incontro buono e costruttivo», ha commentato Zelensky, che ha ringraziato Washington per il sostegno continuo. Al centro del dialogo, i negoziati falliti di Istanbul, dove, secondo il presidente ucraino, la Russia avrebbe inviato «una delegazione priva di qualsiasi potere decisionale». Zelensky ha ribadito la disponibilità di Kiev a una «vera diplomazia» e ha insistito sulla necessità di un cessate il fuoco completo e incondizionato.
Durante il confronto con i rappresentanti americani, si è parlato anche di sanzioni contro la Russia, cooperazione bilaterale in ambito commerciale e difensivo, situazione militare sul campo e prospettive per un futuro scambio di prigionieri. «La pressione sulla Russia deve continuare finché non sarà pronta a fermare la guerra», ha dichiarato Zelensky, che ha sottolineato la necessità di compiere «passi concreti insieme» per costruire una pace stabile e sostenibile.
In chiusura del suo messaggio, il presidente ucraino ha voluto ringraziare il popolo americano: «Grazie per il vostro sostegno e la vostra leadership nel salvare vite umane».
La visita romana di Zelensky si è dunque articolata su due fronti fondamentali: quello spirituale, con l’incontro col Papa, e quello politico-diplomatico, con il confronto con gli Stati Uniti. Due binari paralleli nella difficile ricerca di una soluzione al conflitto in Ucraina, che continua a rappresentare una delle più gravi crisi geopolitiche del nostro tempo.