Una lunga bandiera con l’arcobaleno della pace, retta dai partecipanti al corteo  organizzato dalla Rete Pace e Disarmo, contro la guerra e l’invasione russa in Ucraina a Roma. Il corteo partito da piazza della Repubblica è arrivato in piazza San Giovanni per dare il via alla manifestazione pacifista. La manifestazione per la pace è stata organizzata da associazioni pacifiste, ong, Cgil e Rete italiana pace e disarmo. Aderiscono anche, tra gli altri, Arci, Acli, Libera, Emergency, Legambiente, Movimento nonviolento, Un ponte per, archivio Disarmo,  Anpi, Greenpeace, Save the children. Assente, come preannunciato, la Cisl che non condivide la posizione degli organizzatori della manifestazione, come ha spiegato il segretario generale Luigi Sbarra. Migliaia di persone, tra cui giovani, famiglie e bambini avvolti dai colori dell’Ucraina sfilano  pacificamente contro il conflitto alle porte dell’Europa. Presenti, tra gli altri, anche alcuni movimenti come Usb e Potere al Popolo. C’è anche l’Anei, associazione  internati nei lager nazisti nel corteo "No War"  «Dove c’è guerra non può mancare la nostra presenza. Siamo qui per condannare in maniera ferma e totale l’invasione russa in Ucraina», spiega uno degli associati. Un minuto di silenzio e poi in un lungo applauso: così in piazza San Giovanni è stata fatta idealmente partire, dopo il corteo, la manifestazione pacifista. «Siamo tantissimi a manifestare contro l'aggressione, per la pace e chiediamo: cessate fuoco»,  ha detto Francesca Farruggia, di Archivio e Disarmo, intervenendo per prima dal palco. «Senza distinzione di luoghi e culture - ha aggiunto - dobbiamo aiutare tutti perché non ci sono profughi di serie A e di serie B. L'Onu deve condurre il negoziato tra le parti. No alle armi ma dobbiamo costruire i ponti per la solidarietà tra i popoli». Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco della manifestazione nazionale contro la guerra "Cessate il fuoco. Europe for peace", davanti ai cinquantamila che, secondo gli organizzatori, hanno partecipato alla manifestazione, ha detto: «Noi esprimiamo con forza la nostra solidarietà dalla parte del popolo ucraino, che oggi è sotto una aggressione criminale. La decisione di Putin dimostra che è un nemico della democrazia e della libertà. Ma la nostra solidarietà va anche al popolo russo, che in questo momento si sta mobilitando per dire che la posizione di Putin non è quella della Russia». «Penso a Gino Strada, oggi è qui con noi, sta manifestando qui con noi. Gino ci ha insegnato cosa significa essere coerenti e dedicare una vita alla lotta contro la guerra». «È un successo che una piazza gremita come questa dica no alla guerra. Non siamo di fronte ad un passaggio normale: siamo di fronte al rischio di tornare indietro di settant’anni, con la guerra che torna ad essere uno strumento di regolazione dei rapporti. Noi non possiamo permetterlo», tuona Landini al microfono, verso le bandiere della pace che sventolano a centinaia. Ed esprime «con forza» solidarietà al popolo ucraino, «vittima di un’aggressione criminale» e anche al «popolo russo che continua a resistere nonostante manifestare per la libertà sia un crimine in Russia». Putin, continua il segretario, «ha dimostrato di essere nemico della democrazia». Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, a margine dell’evento per i 72 anni della Uil a Roma, sulla vicenda ucraina ha chiarito la posizione del suo sindacato: «Le sanzioni sono uno strumento importante perché colpiscono gli interessi economici non del popolo russo ma dichi ha grandi liquidità e utili. Bisogna continuare sulla strada delle sanzioni ma riteniamo anche che sia arrivato il momento di discutere di un livello di difesa europeo. In questi momenti si affronta tutto es i risolvono i problemi con più Europa e non meno Europa». Migliaia di persone sono scese nelle strade anche di Londra e Parigi per dire no all’invasione russa dell’ Ucraina. Nella capitale britannica l’appuntamento è stato dato a Trafalgar Square. Al grido "Fermate Putin, fermate la guerra", i manifestanti hanno innalzato cartelli sui quali erano scritti slogan come "Putin uccide" e "Embargo totale per la Russia". Alla protesta ha preso parte anche il Nunzio apostolico in Gran Bretagna, arcivescovo Claudio Gugerotti, il quale ha letto una preghiera sottolineando che «oggi siamo tutti ucraini». A Parigi il raduno è nella solita place de la Republique. Ma sono previste manifestazioni in tutta la Francia, con circa 25mila partecipanti, ha anticipato una fonte della polizia. Alcune associazioni come Sos Racisme e diversi partiti, fra cui La Republique En Marche del presidente Emmanuel Macron,  hanno invitato i cittadini a partecipare all’evento parigino.