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La Federazione italiana di medicina generale (Fimmg) chiede di escludere la cantante Madame dalla scaletta del concertone di Capodanno che si terrà al Circo Massimo perché accusata dalla procura di Vicenza di aver falsificato il suo green pass.
Lo fa per bocca del suo segretario romano Pier Luigi Bartoletti che intervistato da La Repubblica si dice scandalizzato dall’invito rivolto alla giovane artista: «Senza entrare nella vicenda giudiziaria dico soltanto che gli australiani quando Djokovic faceva il furbo non lo hanno fatto entrare, mentre noi ai furbi no vax concediamo il concerto di Capodanno», tuona Bartoletti,
Non si capisce per quale bizzarro motivo un dirigente del più importante sindacato dei medici di base debba dire la sua sulla presenza di una cantante a un evento musicale.
Opinioni buttate giù a ruota libera e naturalmente «senza entrare nella vicenda giudiziaria», che agli occhi del censore in camice bianco deve essere un fastidioso orpello, di certo irrilevante ai fini della sentenza morale che lui ha già emesso dopo aver letto qualche titolo di giornale. Madame è colpevole e per questo non deve cantare! Né per la fine dell’anno, né al prossimo Festival di Sanremo che la vede inclusa nella lista dei big.
Per fortuna il conduttore e direttore artistico Amadeus ha ricordato ai media che in questi giorni le stanno riservando una piccola gogna che «in questo momento dare un giudizio con il panettone in bocca su una cosa così seria è poco serio. C’è un’indagine in corso e si è innocenti finché non si viene dichiarati colpevoli». Che debba essere uno showman a ricordare al circo mediatico i principi del garantismo e dello Stato di diritto dovrebbe far riflettere. Ma poi: anche se Madame fosse colpevole perché mai dovrebbe smettere di svolgere il suo mestiere?
Quello messo in piedi dal segretario della Fimmg è l’ennesimo, improvvisato tribunale della morale, uno dei tanti del nostro paese dove spuntano come funghi per giudicare, ieri un politico, oggi un’artista, domani chissà chi. Tribunali che non nessuno ha nominato e che, non avendo competenza specifica su nulla, si sentono in diritto di esprimersi su tutto, dispensando giudizi e chiedendo punizioni esemplari,