Tra i democratici Usa circola un desiderio ricorrente e inconfessabile: battere Donald Trump nelle aule di giustizia e non nelle urne. E cioè sperare che il tycoon venga estromesso dalle presidenziali del prossimo anno a causa dei suoi noti guai giudiziari confidando in un effetto valanga.

Sarebbe un bel colpo per l’affaticato Joe Biden, al momento drammaticamente indietro nei sondaggi, ma non un’ipotesi di fantapolitica, tutt’altro, come ci dicono le cronache d’oltreoceano.

Dopo il Colorado, che ha poi rinviato la decisione alla Corte suprema, Trump è stato infatti estromesso dalle primarie del Maine per via dell’assalto a Capitol Hill del gennaio 2021 che provocò la morte di quattro persone e di cui è ritenuto dai suoi avversari come una specie di mandante morale: «Non è idoneo alla carica di Presidente, ai sensi del 14° emendamento della Costituzione, che esclude dalla responsabilità pubblica coloro che sono coinvolti in atti di insurrezione» ha scritto in un documento ufficiale Shenna Bellows, segretaria dello Stato di Washington e responsabile legale dell'organizzazione delle elezioni nel Maine. Le primarie repubblicane nel piccolo Stato sono previste per martedì 5 marzo 2024, noto come “Super Tuesday” a causa del gran numero di Stati coinvolti nel voto in entrambi gli schieramenti. Sebbene il Maine assegni solo quattro seggi su 538 si tratta un classico swing state, ossia in bilico: l’esclusione dal ballottaggio, qualora diventasse candidato repubblicano, potrebbe quindi privarlo di un vantaggio importante, anche perché nell’elezione persa di misura nel 2020 Trump riuscì a imporsi nel Maine elegge i suoi rappresentanti con il sistema proporzionale a differenza della maggioranza degli Stati in cui chi vice si prende tutta la posta. Discorso diverso per il Colorado, uno Stato storicamente democratico che non avrà una reale incidenza sul consenso al candidato repubblicano.

Naturalmente The Donald farà ricorso e come ha spiegato la stessa Bellows a quel punto la sua esclusione verrà sospesa in attesa di un parere legale superiore, ossia della Corte suprema, proprio come nel caso del Colorado.

Ma intanto, invece di potersi concentrare sulla sua campagna elettorale

che sta per entrare nella sua fase più calda, il tycoon è costretto a occuparsi di questioni giudiziarie, di ricorsi e di convocazioni nelle aule di tribunale.

«Non sono arrivata a questa conclusione alla leggera, ma l'attacco al Campidoglio è stato commesso su ordine, con piena consapevolezza e con il sostegno del presidente uscente, sono consapevole che nessun Segretario di Stato ha mai privato un candidato presidenziale dell’accesso al voto sulla base della Sezione 3 del 14° Emendamento. Tuttavia, sono anche consapevole che nessun candidato presidenziale si è mai impegnato in un’insurrezione», aggiunge Bellows. Gli avvocati di Trump sottolineano però che il loro cliente non ha ricevuto nessuna condanna penale per i fatti di Capitol Hill e fino a quando rimarrà un semplice indagato deve valere il principio di presunzione di innocenza come per ogni altro cittadino americano. Molto meno diplomatiche le dichiarazioni di The Donald che attacca la Segretaria Bellows, a suo dire, «ardente supporter di Biden», e quindi in conflitto di interesse: «Stiamo assistendo dal vivo ad un tentativo di rubare un’elezione e alla privazione del diritto di voto dell’elettore americano, è una vergogna». Con l’ex presidente si sono schierati diversi grossi papaveri del Gop come il senatore del Texas Ted Cruz e il governatore della Florida Ron De Santis, peraltro rivale del tycoon nella corsa delle primarie, che denunciano una bieca manovra politica. L’esclusione di Trump dalle primarie in Colorado e in Maine rischia così di alterare la prossima sfida per la Casa Bianca, una prospettiva che chiama in causa la natura stessa della democrazia americana al di là della singola appartenenza come ha fatto notare un avversario, il deputato democratico del Maine Jared Golden, che ha criticato con asprezza la decisione di Bellows: «Siamo una nazione fondata sullo stato di diritto e, quindi, finché Donald Trump non sarà giudicato colpevole da un tribunale federale, dovrebbe essere ammesso come candidato» ha scritto su X, precisando di aver votato a favore dell'impeachment dell'ex presidente proprio per il suo presunto ruolo nell'assalto al Campidoglio.