Si riaprono i confini regionali, dopo trre mesi di lockdown. A partire da domani sarà infatti possibile uscire dalla propria regione, seguendo le regole dettate da Palazzo Chigi. Bisognerà continuare a rispettare le distanze, evitare gli assembramenti e portare la mascherina nei luoghi chiusi o a meno di un metro di distanza. Ma la vita, da oggi, tornerà ad una parvenza di normalità. Le regioni più restie alla riapertura si limiteranno un tracciamento dei turisti, con la conservazione dei dati per due settimane, mentre i test sierologici verranno effettuati su base volontaria.«Gli spostamenti interregionali potranno comunque essere limitati, solo con provvedimenti statali (decreti del Presidente del Consiglio dei ministri o ordinanze del ministro della Salute), in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree», si legge nelle apposite faq del Governo.

In Sicilia, dal 5 giugno, sarà disponibile - ma su base volontaria - l'app “Sicilia Sicura”, che consente a chi arriva di essere assistito dal personale medico dell'Unità sanitaria turistica. Aumenteranno i controlli in Campania, con testi alle stazioni principali, in porti, aeroporti e caselli autostradali. In Puglia il governatore ha chiesto, a chi entrerà nella regione, di segnalare la propria presenza, tenendo memoria dei contatti. I soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) dovranno rimanere in isolamento domiciliare e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante. È previsto, inoltre, il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto alla misura della quarantena dopo essere risultato positivo al virus. Gli accessi ai mezzi pubblici saranno contingentati in modo da garantire la possibilità del rispetto del distanziamento interpersonale. Particolare attenzione verrà prestata in stazioni e aeroporti, dove verrà comunque rilevata la temperatura, anche per via dell’aumento di corse e voli.

Ma a riaprirsi non sono solo i confini regionali: da domani sarà possibile spostarsi anche fuori dall’Italia. Non ovunque, ma la lista è comunque corposa, considerando i tre mesi di assoluto isolamento. Ci si potrà dunque muovere verso gli Stati membri dell’Unione Europea, gli Stati parte dell’accordo di Schengen e quindi, oltre a quelli già parte dell’Ue, anche Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, verso il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord, Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano. Per coloro che arrivano in Italia, invece, non sarà più obbligatoria alcuna sorveglianza sanitaria, né l’isolamento fiduciario per 14 giorni, a meno che non abbiano soggiornato in Paesi diversi nei 14 giorni anteriori all’ingresso in Italia. Ad esempio, una persona che il 14 giugno entra in Italia dalla Francia sarà sottoposta a isolamento fiduciario se è arrivata in Francia dagli Stati Uniti il 4 giugno, ma non sarà sottoposta a isolamento se lo spostamento è avvenuto entro il 30 maggio o se tra il 31 maggio e il 13 giugno ha soggiornato in Germania. Dal 3 al 15 giugno agli spostamenti da e per Stati diversi rispetto a quelli sopra elencati continuano ad applicarsi le stesse regole che fino al 2 giugno sono valse per tutti gli spostamenti da e per l’estero.

Ma domani sarà anche il giorno di Immuni, da ieri scaricabile sugli smartphone. Partirà infatti oggi la fase sperimentale, con l’Abruzzo tra le Regioni italiane che avvieranno il test per l’applicazione, che durerà una settimana, al termine della quale sarà possibile estendere il progetto su tutto il territorio nazionale. L’app andrà ad affiancarsi alle tradizionali procedure di tracciamento dei contatti, con l’obiettivo di individuare in maniera più completa gli individui potenzialmente esposti al contagio da Coronavirus e contribuire a interrompere la catena di trasmissione. L’app invierà una notifica alle persone potenzialmente esposte a un caso Covid 19, che saranno invitate a mettersi in contatto con il medico di medicina generale o pediatra di libera scelt