Il generale Roberto Vannacci è stato rimosso dalla guida dell’Istituto geografico militare di Firenze dopo le feroci polemiche suscitate dal suo libro-invettiva “Il mondo al contrario”. L'ufficiale verrà sostituito nel suo incarico dal generale Massimo Panizzi, che prenderà servizio già lunedì prossimo. Vannacci verrà trasferito in forza extra organica al Comfoter «a disposizione del comandante area territoriale per incarichi vari», scrive l’Adnkronos. La sua sede resterà Firenze. La decisione anticipa un eventuale procedimento a carico del militare, che sarà sottoposto ad esame disciplinare come annunciato dal ministro Crosetto. 

La polemica

In poche ore il libro autoprodotto dall'ex capo della Folgore è finito in cima alla classifica di vendite dei Best seller su Amazon, destando scalpore per la lunga serie di teorie contro omosessuali, migranti, e attivisti per l'ambiente. Parole dalle quali hanno preso ufficialmente distanza l'Esercito, e il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha definito "farneticazioni personali" le posizioni espresse da Vannacci.

Nelle 357 pagine del libro, l'ufficiale passa in rassegna quelle che a suo avviso sono le “afflizioni” della società, dagli “occupanti abusivi delle abitazioni che prevalgono sui loro legittimi proprietari”, si legge nella quarta di copertina, all’“immigrato irregolare”. “Dall'estrema difesa contro il delinquente che ti entra in casa viene messa sotto processo”. Ma il pesante j'accuse di Vannacci è rivolto anche contro gli omosessuali, ai quali riserva la stoccata “normali non lo siete, fatevene una ragione!”, e chiunque possa rappresentare un attentato al concetto di “Famiglia”, volutamente scritta con la f maiuscola.

"Le città si trasformano in luoghi per single benestanti e alternativi - scrive - mentre lavoratori, operai e Famiglie sono costretti ad abbandonarle". "Definirsi padre o madre diventa discriminatorio, scomodo ed esclusivo perché urta con chi padre o madre non è"; "si inneggia a larga voce per l'adozione di sempre più disparati diritti senza prevedere un altrettanto Fitta schiera di doveri; quando non sai più come chiamare una persona di colore perché qualsiasi aggettivo riferito all'evidentissima e palese tinta della sua pelle viene considerato un'offesa. Molti chiamano questa condizione Civiltà e Progresso", sono alcuni dei passaggi del libro, acquistabile con il Bonus Cultura e con il Bonus Carta del Docente.

La reazione dell’Esercito e del ministro Crosetto

Durissima la reazione da parte dell'Esercito che in una nota prende ufficialmente le distanze dal generale. “L'Esercito prende le distanze dai contenuti del libro autoprodotto dal Generale di Divisione Roberto Vannacci. La Forza Armata prende le distanze dalle considerazioni del tutto personali espresse dall'Ufficiale”. “L'Esercito non era a conoscenza dei contenuti espressi in esso e che gli stessi non erano mai stati sottoposti ad alcuna autorizzazione e valutazione da parte dei vertici militari. In tal senso l'Esercito si riserva l'adozione di ogni eventuale provvedimento utile a tutelare la propria immagine”. Altrettanto dura è la reazione del ministro della Difesa, Guido Crosetto, che in un tweet bolla come “farneticazioni personali” le parole di Vannacci. E oggi chiarisce: “Non è stato punito e non avrà punizioni esemplari sommarie perché, come ho scritto, ci sarà un regolare 'esame disciplinare'. La Difesa ha le sue regole e Vannacci le conosce bene”.

La replica del generale: “Non mi rimangio nulla. Gay ed ebrei non sono intoccabili”

“Non mi rimangio nulla. Anche se alcune parti sono state travisate. Senza il contesto non si capiscono alcune cose. Esempio, quando scrivo che i gay non sono normali. Neanche io sono normale, essendo nelle forze speciali ho fatto cose che la gente normale non fa. Faccio dell'anormalità un vanto. E infatti scrivo che la normalità non è migliore o peggiore, ma se si parla di consuetudini c'è qualcosa che è normale e altro no. Asserire che una minoranza sia normale è una contraddizione”, replica il generale in un'intervista a La Repubblica.

L'omosessualità “la ritengo sovrarappresentata, addirittura è un vanto esserlo, non esiste una demografia precisa che ci dica quanti sono, ma il motivo della iper rappresentazione qual è? Qual è l'obiettivo?. - continua Vannacci - Il male non è l'omosessualità, ma rappresentare una realtà eccessiva. Sembra quasi che l'essere gay faccia salire gli ascolti e mi dà da pensare. Poi ho amici gay, nulla contro”. C'è una lobby gay che guida l'informazione? “Ma secondo me sì, nulla viene fatto a caso. C'è qualcuno, un gruppo di pressione che opera. Comunque, sono per la libertà di espressione e anche contrario al fatto che ci siano categorie protette. Dire 'gay di m.' o 'professore di m.' è grave lo stesso. Perché dovrebbe essere diverso?. - prosegue Vannacci -Ho citato anche la legge Mancino, che non condivido, dire 'ebrei di m.' non è peggiore che dire 'cristiani di m.'. Ho capito: c'è stata la Shoah, va bene, ma questo non configura la religione ebraica come protetta”.