IERI ALLE 2020 LA CONFERENZA STAMPA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIUSEPPE CONTE

Stop agli spostamenti tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio Coprifuoco esteso fino alle 7 a Capodanno. Chiusi gli impianti sciistici

Niente deroghe agli spostamenti, Natale blindato e approvazione della linea rigorista. È dopo aver appreso dei 993 morti di ieri per Covid che il governo ha confermato le linee d’indirizzo per il Dpcm, illustrato ieri alle 20 e 20 dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il Dpcm entra in vigore oggi e valido fino a oltre l’Epifania, visto che il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri permette la sua durata fino a 50 giorni, rispetto ai 30 attuali.

Tra le misure previste l’allungamento del coprifuoco la mattina di Capodanno, dalle attuali 5 alle 7, e il divieto di spostarsi anche tra regioni gialle lungo tutto il periodo natalizio, dal 21 dicembre al 6 gennaio. Il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio saranno inoltre vietati anche gli spostamenti tra comuni. Nello stesso periodo ci sarà la possibilità di tenere i negozi aperti fino alle 21, con la chiusura dei centri commerciali nei fine settimana e nei giorni festivi e prefestivi, mentre l’asporto e la consegna a domicilio per i ristoranti fino alle 22 sono confermati. Sospese invece le crociere e chiusi i ristoranti degli alberghi a Capodanno: concesse solo le consumazioni in camera. Le seconda case si potranno raggiungere solo se nella stessa regione del luogo di residenza, mentre per chi torna dall’estero è prevista una quarantena di due settimane. Collaborazione tra governo e Conferenza episcopale italiana sulla messa della Vigilia, che sarà anticipata rispetto alla tradizionale mezzanotte. Dal 7 gennaio inoltre riapriranno gli impianti sciistici e gli studenti superiori torneranno alla didattica in presenza, anche se al 75%.

Ma la decisione che fa più discutere e che ha mandato in fibrillazione la Conferenza Stato- Regioni, è quella sul divieto degli spostamenti tra comuni, che fa dire al presidente del Veneto, Luca Zaia, “è come tornare al lockdown totale”. Il divieto di spostamento impedisce “le relazioni familiari e sociali tipiche delle festività natalizie”, si legge nella missiva, oltre al fatto che nel testo non si prevede “riferimento alcuno a norme sui ristori economici delle attività che subiscono chiusure e limitazioni”. Le Regioni hanno anche inviato una lettera al governo per esprimere contrarietà al provvedimento, sottolineando “stupore e rammarico” per le decisioni prese. La norma ha trovato negatività anche da 25 sui 35 senatori totali del Pd, con una nota non firmata dai parlamentari con incarichi governativi e da quelli vicini al capodelegazione del partito al governo e ministro per i Beni e le Attività culturali, Dario Franceschini. Ma un appoggio al governo è invece arrivato dall’Associazione nazionale comuni italiani, che ha chiesto all’esecutivo di non allentare le misure dicendosi preoccupata degli assembramenti che potrebbero crearsi nelle grandi città. Il governo è andato in ogni caso dritto per la sua strada, seguendo la linea dura.