«Lui non mi piace, ma di lei non mi fido. Mi sembra di dover scegliere se venire pugnalata o prendermi una pallottola», ha risposto una ragazza nera della generazione dei cosiddetti millennials, i nati tra il 1980 e il 2000. Una considerazione - estrapolata da un focus group elettorale - che fa tremare i democratici, perchè restituisce la fotografia di come i giovani afroamericani percepiscono Hillary Clinton. A due mesi dall'Election Day, proprio questo dato sta creando allarme tra i democratici, spaventati dallo scetticismo intorno al nome di Hillary registrato proprio tra le giovani generazioni delle minoranze etniche. La sensazione è che l'ex First Lady non sia stata in grado di conquistare la loro fiducia sul tema che più prepotentemente ha catalizzato la loro attenzione negli ultimi mesi: la giustizia penale e l'emergenza degli omicidi di afroamericani disarmati da parte della polizia.Questo scetticismo comporta una conseguenza rilevante, dal punto divista elettorale: se Hillary è sicura di conquistare più voti assoluti rispetto a Trump tra gli afroamericani, il dubbio rimane sul numero totale di votanti neri che andranno alle urne. Per replicare il successo di Obama in stati cruciali come la Florida, l'Ohio e la Pennsylvania, Clinton non si può permettere di lasciar scendere la percentuale sotto la soglia raggiunta nel 2012.Le difficoltà comunicative di Clinton sono emerse in ben quattro focus groups, condotti da alcune organizzazioni progressiste, che hanno investito milioni di dollari nella campagna elettorale, e i rilievi lanciano un segnale forte. In Florida, Ohio, Pennsylvania e Virginia il 70% degli afroamericani under 35 sostengono Hillary, l'8% Trum e il 18% hanno detto di essere ancora incerti o di votare per un altro candidato. Nel 2012, Obama ha conquistato il 92% dei votanti neri under 45, su scala nazionale. «Non esiste una maggioranza democratica senza questi voti. Il rischio è di ritornare alle percentuali di John Kerry nel 2004», avvertono gli analisti, «Hillary ha due mesi di tempo per far sapere agli afroamericani che si occuperà anche di loro».