La posizione del movimento islamista palestinese Hamas sull'ultima proposta di tregua nella Striscia di Gaza, presentata dai mediatori al Cairo e approvata da Israele, è «negativa». Lo ha dichiarato ieri sera Osama Hamdan, un funzionario di Hamas con sede in Libano, all'emittente libanese "Al Manar". «La posizione negativa non significa che i negoziati si siano fermati. C'è un tira e molla», ha chiarito in seguito l'ufficio stampa di Hamas. Parlando ad "Al Manar", Hamdan ha anche avvertito che il gruppo islamista abbandonerà i negoziati se Israele lancerà l'operazione di terra - da tempo promessa - a Rafah, la città più a sud di Gaza, al confine con l'Egitto.

Ieri, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha incontrato a Gerusalemme il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Nel corso dell'incontro, riferisce il dipartimento di Stato Usa in una nota, Blinken ha discusso degli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco immediato a Gaza come parte di un accordo sugli ostaggi e ha ribadito che è Hamas a ostacolare il cessate il fuoco. «Il segretario ha discusso del miglioramento nella fornitura di aiuti umanitari a Gaza dopo l'appello del presidente (Joe) Biden e del primo ministro Netanyahu del 4 aprile, e ha ribadito l'importanza di accelerare e sostenere tale miglioramento», si legge nella nota. «Il segretario Blinken ha riaffermato l'impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele. Ha inoltre discusso della necessita' di evitare un'ulteriore espansione del conflitto e ha aggiornato il primo ministro sugli sforzi in corso per garantire una pace duratura e sostenibile nella regione. Il segretario ha ribadito la chiara posizione degli Stati Uniti su Rafah», conclude la dichiarazione.

Da parte sua, secondo quanto rivelato da alti funzionari citati dal sito d'informazione "Walla", il premier Netanyahu ha detto a Blinken che, se Hamas continuerà a chiedere la fine della guerra, Israele non accetterà alcun accordo sul rilascio degli ostaggi e lancerà l'operazione militare a Rafah. Una delle richieste di Hamas è che nella seconda fase dell'accordo per la liberazione degli ostaggi sia compreso anche l'impegno di Israele a porre fine alla guerra attraverso un cessate il fuoco permanente. Tuttavia, la proposta presentata al Cairo dai mediatori alla delegazione del movimento islamista includerebbe solo il «ripristino di una pace duratura» nella Striscia di Gaza, senza una formula esplicita che indichi la fine del conflitto.