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Nella notte tra sabato e domenica gli Stati Uniti hanno bombardato tre siti nucleari in Iran, entrando di fatto in guerra contro il regime degli Ayatollah.
«Abbiamo completato con successo il nostro attacco ai tre siti nucleari in Iran, tra cui Fordow, Natanz ed Esfahan. Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano. Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordow. Tutti gli aerei stanno tornando in sicurezza a casa. Congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani. Nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare questo. Ora è il momento della pace! Grazie per l'attenzione a questa questione», ha scritto Trump in un post su Truth Social.
Nell'attacco contro i siti nucleari dell'Iran, riferisce la Cnn, gli Stati Uniti hanno impiegato bombardieri B2, velivoli in grado di sganciare le bombe GBU: gli ordini di 13 tonnellate, in dotazione solo agli Usa, sono in grado di colpire e distruggere strutture sotterranee come gli impianti nucleari iraniani.
Funzionari iraniani hanno confermato che gli impianti nucleari di Isfahan, Natanz e Fordow sono stati attaccati, come riportano media di stato. «Poche ore fa, dopo l'attivazione dei sistemi di difesa aerea di Qom e l'identificazione di obiettivi ostili, una parte dell'area del sito nucleare di Fordow è stata attaccata dae forze aeree nemiche", ha affermato un portavoce del centro di gestione delle crisi della regione di Qom, come riportano le agenzie Fars e Irna.
Il vicegovernatore per la sicurezza di Isfahan ha confermato che anche le strutture di Isfahan e Natanz, nell'Iran centrale, sono state attaccate. «Abbiamo assistito a intrusioni nei pressi degli impianti nucleari di Isfahan e Natanz», ha dichiarato, aggiungendo che le difese aeree sono state attivate per «contrastare obiettivi ostili» e che «si sono udite diverse esplosioni», ha dichiarato il governatore.
Il Papa nel consueto Angelus ha chiesto di «fermare la tragedia della guerra prima che diventi una voragine irreparabile» e che «la diplomazia faccia tacere le armi». Prevost ha definito le notizie «allarmanti» e ha chiesto altresì che «lo scenario drammatico non faccia cadere in oblio le sofferenza a Gaza».
«Congratulazioni, Presidente Trump, la sua coraggiosa decisione di colpire gli impianti nucleari iraniani con la straordinaria e giusta potenza degli Stati Uniti cambierà la storia – ha detto invece il premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo l'attacco – Il Presidente Trump e io diciamo spesso: “Pace attraverso la forza”. Prima viene la forza, poi viene la pace. E stasera, il Presidente Trump e gli Stati Uniti hanno agito con grande forza».
Il rimo commento iraniano è invece arrivato dal ministro degli Ester Abbas Araghchi, il quale ha detto che gli attacchi statunitensi «sono oltraggiosi e avranno conseguenze eterne» e che «ogni membro delle Nazioni Unite deve essere allarmato» per quanto successo. Ha aggiunto che in conformità con lo Statuto delle Nazioni Unite che consente una legittima difesa, l’Iran si riserva «tutte le opzioni per difendere la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo». Inoltre l’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite ha chiesto che sia convocata una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza, mentre domani volerà a Mosca per incontrare Putin, definito «un amico dell'Iran».
Poco dopo Trump ha tenuto un discorso alla nazione. «L'Iran, il grande bullo del Medioriente, ora deve fare la pace. Se non lo fa, i prossimi attacchi saranno molto più massicci e molto più facili – ha detto – La guerra con Israele, dice, deve fermarsi. Tutto questo non può continuare. O ci sarà la pace o ci sarà una tragedia per l'Iran, ben più grande di quella a cui abbiamo assistito negli ultimi otto giorni. Ricordate, ci sono ancora molti obiettivi».
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, è «gravemente allarmato» dall'attacco degli Stati Uniti all'Iran. L'operazione americana è «una pericolosa escalation» e «una diretta minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale. C'è il rischio crescente che questo conflitto possa andare rapidamente fuori controllo con conseguenze catastrofiche per i civili, la regione e il mondo», ha detto Guterres, anche se secondo l’AIEA l’attacco non ha provocato un aumento delle redazioni nell’area.
Teheran ha minacciato ritorsioni contro le navi americane e la chiusura dello stretto di Hormuz, lanciando al contempo una trentina di missili contro Israele, provocando decine di feriti.