Per Donald Trump, impegnato nella corsa alla nomination in vista delle elezioni presidenziali del 2024, i guai giudiziari e i numerosi processi che dovrà affrontare vanno di pari passo con le date delle primarie del GOP. ll rischio è quello di un intreccio pericoloso che non potrà che portare ad accuse reciproche tra politica e magistratura ( come in realtà sta già succedendo) e a un caos capace di sconvolgere le collaudate procedure per la scelta dello sfidante di Joe Biden. Si comincia già la prossima settimana quando Trump sarà citato in giudizio in Georgia dove dovrà affrontare quattro distinte accuse penali, tra cui due relative a interferenza elettorale.

Per questo caso la corsa verso il processo dunque si aprirà il 6 settembre ma tutti gli occhi sono puntati al successivo 4 marzo, giorno in cui il giudice distrettuale di Washington DC., Tanya Chutkan, ha stabilito che Trump dovrà presentarsi per essere giudicato in un procedimento penale separato sempre in merito ai suoi presunti sforzi per ribaltare il risultato elettorale. Complessivamente con la decisione del giudice Chutkan, Trump dovrà probabilmente essere processato in almeno tre occasioni durante la campagna elettorale.

La data del 4 marzo è particolarmente significativa perché cade esattamente un giorno prima del cosiddetto Super Tuesday, il martedì in cui più di una dozzina di stati terranno le loro competizioni per la nomina presidenziale. La reazione dell'ex inquilino della Casa Bianca non si è fatta attendere, in un post sulla sua piattaforma Truth Social, Trump ha detto che aveva intenzione di appellarsi alla decisione del giudice. Ha anche attaccato il suo rivale democratico, il presidente Joe Biden, e i procuratori federali, accusandoli di cercare di far deragliare la sua rielezione.

In realtà il consigliere speciale Jack Smith, che sta guidando l'accusa federale di interferenza elettorale, aveva proposto una data di inizio del processo il 2 gennaio. I legali di Trump avevano chiesto una proroga ben più lunga, rimandare il processo a non prima dell'aprile 2026, ad elezioni già avvenute, con la giustificazione che sia il tempo necessario per leggere le oltre 11 milioni di pagine di documenti ricevuti dai pubblici ministeri.

Il giudice Chutkan non è stata dello stesso avviso. Le sue sono state affermazioni nette: «La data proposta dalla difesa dell'aprile 2026 è ben oltre ciò che è necessario». Si è scatenata una guerra già annunciata che diventa ogni giorno piu accesa nonostante le assicurazioni che saranno prese «tutte le misure necessarie per salvaguardare l'integrità del caso». Ma Chutkan ha anche avvertito che le dichiarazioni incendiarie sul procedimento potrebbero spingerla ad accelerare ancora di più i tempi per prevenire l'intimidazione dei testimoni o la contaminazione del pool della giuria.

Così, mentre gran parte dell'iter legale e politico di Trump si svolgerà nel 2024, c'è già un processo programmato per il 2 ottobre, quando arriverà a giudizio la causa per frode civile dello stato di New York. Trump non è tenuto a comparire in tribunale, ma potrebbe comunque essere una distrazione arrivando solo cinque giorni dopo il secondo dibattito delle primarie repubblicane.

Il prossimo anno giungeranno al culmine altre vicende giudiziarie, il 15 gennaio inizia un processo per diffamazione, il secondo atto della causa intentata dalla scrittrice Jean Carroll. Lo stesso giorno andranno in scena i caucus dell'Iowa. Le aule dei tribunali aspettano Trump anche per i fondi occulti nella vicenda che vede implicata l'ex orno star Stormy Daniels ( fine marzo a New York). Poi a maggio sarà la volta del caso federale inerente alla cattiva gestione di documenti classificati. Questo dopo che molte delle primarie repubblicane chiave avranno avuto luogo. Ma la preparazione per questi casi, comprese le udienze preliminari e le deposizioni, inizierà con largo anticipo.