Il governo tedesco ha dato la luce verde ad un progetto di legge per la legalizzazione per il possesso e la produzione di quantità contenute di cannabis, una decisione che è stata salutata come "una svolta" dal ministro della Sanità ma che viene già criticata da polizia e magistrati. Il progetto di legge prevede di legalizzare il possesso fino a 25 grammi di cannabis per i maggiori di 18 anni e la coltivazione di massimo tre piante per uso personale.

La cannabis sarà distribuita da speciali associazioni, che verranno chiamate 'cannabis club', a cui i consumatori dovranno iscriversi, ma non potrà essere consumata all'interno di questi locali. Originariamente, il progetto prevedeva una più diffusa vendita della cannabis in negozi che ne avrebbero ottenuto la licenza, ma poi questo elemento è stato escluso nel timore che non rispettasse le normative vigenti Ue. La legge costituisce "una svolta per la politica sfortunatamente fallimentari" per le droghe leggere, ha dichiarato il ministro della Sanità, Karl Lauterbach, secondo il quale la liberalizzazione avrà come obiettivo combattere il mercato nero e il crimine collegato alla vendita della droga. Inoltre si potrà contrastare il taglio della cannabis con sostanze tossiche e ridurre il numero dei consumatori. "La protezione dei nostri figli e dei giovani è la componente centrale di questo progetto di legge", ha aggiunto. 

Anche il ministro dell'Agricoltura, Cem Özdemir, ha parlato di "un passo importante per un politica progressista e realista" sulla droga. Ora il progetto di legge dovrà essere discusso ed approvato dal Bundestag dopo la pausa estiva. Ma si è già mobilitato il fronte dei contrari, a partire dal sindaco della polizia Gdp il cui presidente Jochen Kopelke ha spiegato alla Dpa che la fase di transizione prevista dal progetto di legge è troppo breve e finirà "inevitabilmente per creare pesanti incertezze, se non conflitti tra autorità e popolazione". Ovviamente contraria l'opposizione conservatrice della Cdu con il ministro dell'Interno della Sassonia, Armin Schuster, che ha detto che questa legge porterebbe "ad una completa perdita di controllo" da parte dello Stato.