E adesso in Germania nessuno può più chiudere gli occhi. Nella Bundesrepublik, primo Paese europeo e superpotenza economica mondiale, impazza un estremismo di destra che destabilizza le istituzioni e uccide innocenti. L'analisi della rivendicazione di Tobias R., uomo solitario e disturbato, mai toccato da alcuna indagine di polizia, che ha ucciso con motivazioni razziste dieci persone prima di morire ad Hanau, evidenzia una lampante paranoia, ma anche l'adesione a una ideologia sempre più dilagante, un flusso pestilenziale nel quale domina l'odio per lo straniero immigrato, il disprezzo per la democrazia, il sogno di una razza incontaminata. Nel delirio di Tobias, non manca anche una lode a Trump, per il muro anti- immigrati in Messico.

I precedenti fanno paura. L'attacco alla sinagoga di Halle a ottobre ( due vittime). A giugno dell'anno scorso, l'uccisore con un colpo in testa del sindaco di Kassel, Walter Lübke, un cristiano- democratico che si era speso a favore degli immigrati ed era da tempo minacciato di morte. Destino al quale era sfuggita nel 2015 la candidata a sindaca di Colonia ( poi eletta), Henriette Reker, accoltellata alla gola perché come assessora al sociale si era occupata di immigrati. Tutti pazzi isolati all'opera? No, nel Paese dove il movimento xenofobo ' Pegida' riempie le piazze e il partito ' Alternative für Deutschland' ( AfD), entrato in Parlamento nel 2017, funziona da vaso di raccolta di pulsioni populiste e autoritarie.

L'effetto di inquinamento delle istituzioni democratiche si è fatto evidente con il caso Turingia ( Est): per la prima volta nella Germania del dopoguerra, il capo di un governo regionale è stato eletto con i voti dell'ultradestra. Thomas Emmerich, del partito liberale, si è dimesso subito dopo, ma la ferita è ancora aperta.

Ondate di estremismo nazistoide e di xenofobia punteggiano la storia tedesca post- riunificazione. Come gli assalti agli ostelli che accoglievano i profughi della guerra jugoslava nei primi anni Novanta: i roghi di Hoyerswerda e Rostock, quelli di Mölln ( tre morti) nel ' 92 e Solingen, ' 93, con cinque persone di origine turca arse vive. Per il Ministero dell'Interno tedesco le vittime della violenza di destra sono 94. Almeno il doppio, secondo le associazioni dei parenti. Organizzazioni clandestine come la Nsu ( almeno dieci omicidi di immigrati) hanno potuto agire indisturbate per anni, colpevolmente sottovalutate dalla polizia.

La differenza tra allora e oggi è che l'intero quadro politico si è spostato a destra. Nelle regioni dell'Est molti dirigenti cristiano- democratici locali sognano di allearsi con AfD. Nella CDU, cardine del sistema politico, è ripartito l'attacco di Friedrich Merz, antico avversario della cancelliera Merkel, che rivendica la presidenza del partito dopo le dimissioni di Annegret Kramp- Karrenbauer e sogna di togliere voti agli xenofobi con una campagna legge e ordine. È amaro l'autunno della matriarca, Frau Doktor Merkel, che non si ricandiderà per un quinto mandato al voto previsto per settembre 2021. «Fino a quel momento, la cancelliera resto io», ha messo in chiaro.

Ma chiunque salirà alla guida della CDU, avrà come primo obiettivo quello di sostituirla al governo: nessuno vuole fare la fine di Kramp- Karrenbauer, usata da Merkel e poi lasciata cadere. Le elezioni potrebbero arrivare prima del previsto, la Grande Coalizione sta col fiato sospeso. Il caso Turingia si è lasciato dietro veleni e sospetti. La differenza tra il ' 92-' 93, annus horribilis degli ostelli in fiamme, e il 2020 è che all'epoca CDU e SPD erano solidi e gli estremisti non erano in Parlamento. Oggi, le truppe di Merkel e i socialdemocratici, estenuati da una eterna Grosse Koalition, sono in caduta libera e i populisti- xenofobi esercitano un'ipoteca sulla politica.