(In aggiornamento)

È salito a otto il bilancio delle vittime dell’attacco attribuito a Israele contro il consolato iraniano a Damasco, e tra le vittime anche un generale delle Guardie rivoluzionarie iraniane, Mohammad Reza Zahedi. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha riferito che oltre al generale di brigata iraniano sono stati uccisi due consiglieri iraniani e cinque membri dei ’pasdaran’. Hossein Akbari, ambasciatore iraniano in Siria, è uscito illeso dall’attacco.

Una fonte militare anonima ha detto all’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana che l’attacco del «nemico israeliano» all’edificio del consolato iraniano a Damasco «ha completamente distrutto l’edificio e ha colpito tutti all’interno», causando «morti e feriti» all’interno del consolato, senza fornire ulteriori dettagli. L’obiettivo del raid israeliano sarebbe stato, secondo l’emittente pubblica iraniana al-Alam, il consolato iraniano a Damasco.

La risposta all’attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco «sarà dura». Ad affermarlo, secondo quanto riferisce ’Al Jazeerà, è l’ambasciatore iraniano a Damasco, Hossein Akbari. «Risponderemo all’attacco nello stesso modo, al momento giusto e nel luogo giusto», ha aggiunto. «Prendere di mira il consolato iraniano è una violazione delle norme internazionali e Israele dovrà sopportarne le ripercussioni», ha affermato dal canto suo il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian. «La comunità internazionale deve prendere una posizione ferma contro tali atti criminali», ha aggiunto.

Gaza, Israele si ritira dall’ospedale di al Shifa

Dopo due settimane di operazione militare l’esercito israeliano si è ritirato dall’ospedale Al Shifa di Gaza: una operazione che secondo i residenti citati da diversi media internazionali ha lasciato una «scia di distruzione e cadaveri». I combattimenti hanno continuato a infuriare a Gaza dove almeno 60 persone sono morte nella notte, secondo il Ministero della Sanità di Hamas. Fonti palestinesi aggiungono che mentre tutti i reparti dell’ospedale non sono più operative a causa dell’attività dell’esercito, alcuni pazienti rimangono sul posto, mentre decine di pazienti sono stati evacuati all’ospedale arabo Al-Ahli di Gaza City.

I servizi di soccorso di Hamas riferiscono che sul posto sono stati trovati circa 300 corpi. Mahmoud Bassel, un membro del servizio di soccorso della Difesa Civile di Gaza, ha detto alla CNN che la situazione ad Al-Shifa è «terribile». Bassel ha osservato che l’ospedale è stato «completamente distrutto e bruciato, e molti dei suoi edifici sono stati demoliti». L’operazione militare israeliana iniziata il 18 marzo nell’ospedale Al Shifa, il più grande di Gaza, ha provocato il caos e dopo il ritiro dei militari, le immagini scattate da un giornalista dell’AFP mostrano edifici distrutti e macerie.

Israele ha annunciato il ritiro delle sue truppe dall’ospedale dopo aver «portato a termine» la sua missione. Nel corso delle operazioni l’esercito ha affermato di aver ucciso circa 200 combattenti. La polizia israeliana ha anche riferito di aver arrestato Sabah Salam Haniyeh, sorella del capo di Hamas Ismail Haniyeh, nell’ambito di un’indagine antiterrorismo. La donna, 57 anni, è di nazionalità israeliana e vive a Tel Sheva, nel sud del Paese. Il Ministero della Sanità di Gaza ha riferito che dopo il ritiro delle truppe israeliane sono stati trovate «decine» di corpi nel complesso, alcuni dei quali in stato di decomposizione. Un medico ha detto all’AFP che più di 20 corpi sono stati recuperati e alcuni sono stati schiacciati dai veicoli militari durante la ritirata.

Gerusalemme, manifestazioni contro Netanyahu davanti al Parlamento  

Intanto il governo israeliano è sempre più sotto pressione dell’opinione pubblica che chiede di negoziare con Hamas per il rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri a Gaza e le dimissioni di Netanyahu. Il primo ministro israeliano è stato operato ieri per un’ernia e il suo ufficio ha riferito che l’intervento è stato un «successo» e che il leader 74enne «ha iniziato la sua convalescenza».

Migliaia di israeliani hanno manifestato ieri sera davanti al Parlamento di Gerusalemme chiedendo le dimissioni di Netanyahu e le elezioni anticipate. Sul fronte negoziati, Qatar, Egitto e Stati Uniti stanno mediando i colloqui per una tregua, ma un alto funzionario di Hamas ha messo in dubbio la possibilità di progressi nelle trattive a causa delle distanze che ancora restano tra le due parti. Da parte sua, Netanyahu ha accusato Hamas di aver «irrigidito le sue posizioni».

L’obiettivo del cessate il fuoco è consentire il rilascio degli ostaggi israeliani e maggiori aiuti umanitari a Gaza. Le organizzazioni umanitarie internazionali avvertono del rischio di carestia a cui vanno incontro i 2,4 milioni di abitanti di questo territorio palestinese. Dopo che Netanyahu ha annullato la visita di una delegazione israeliana a Washington per discutere i piani del suo governo di invadere Rafah, la città nel sud di Gaza dove sono concentrate più di un milione di persone, una fonte israeliana ha indicato che lunedì è previsto un incontro con funzionari statunitensi in videoconferenza.

Crimini di guerra, l’Iran chiede un’indagine internazionale

Nel frattempo, l'Iran ha chiesto l'apertura di un'indagine internazionale in seguito all'operazione delle Forze di difesa di Israele (Idf) all'ospedale Al Shifa di Gaza City, nel nord della Striscia, conclusa questa mattina dopo due settimane di assedio. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica islamica dell'Iran, Nasser Kanaani, sul suo profilo X, che ha commentato le immagini pubblicate dalla struttura sanitaria definendole «orribili e scioccanti».

Secondo Kanaani, «un'indagine internazionale è urgentemente necessaria. Le organizzazioni e le istituzioni internazionali faranno il loro dovere?». Il portavoce ha concluso chiedendo: «I noti rivendicatori dei diritti umani sosterranno l'indagine internazionale sulle dimensioni di questo aperto crimine di guerra, o continuerà il comportamento selettivo e discriminatorio?».