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Associated Press/LaPresse
Robert Francis Prevost, 69 anni, nato a Chicago da madre ecuadoregna e padre francese, è il nuovo Papa con il nome di Leone XIV. La fumata bianca è arrivata alle 18:07, quando in piazza San Pietro molti già si preparavano a un altro nulla di fatto. E invece, come fu per Benedetto XVI, lo scrutinio di metà giornata è stato quello decisivo, e alle 19:12 il cardinale protodiacono Dominique Mamberti si è affacciato dalla Loggia delle Benedizioni per pronunciare il fatidico Habemus Papam.
La giornata era iniziata poco prima delle 12 con la seconda fumata nera, dopo quella di mercoledì sera, ma i tempi più celeri rispetto al previsto già facevano pensare che nel pomeriggio qualcosa sarebbe accaduto. In mattinata i nomi più “papabili” rimanevano quelli dell’italiano Pietro Parolin e del filippino Luis Antonio Tagle, ma stavano crescendo anche il maltese Mario Grech e, appunto, Prevost.
Il quale ha dato il suo primo saluto al mondo alle 19:24 con un «La pace sia con voi», accolto poco prima dall’inno vaticano e da quello italiano. Prima di cominciare un lungo discorso è rimasto in silenzio per almeno tre minuti, a salutare la folla che scandiva «Viva il Papa». Poi, emozionato, ha preso la parola ricordando come il Pontefice deve essere «pastore», un concetto più volte richiamato anche negli scorsi giorni durante le Congregazioni generali dei cardinali. E poi la pace, nelle anime e tra i popoli. «Questa è la pace di Cristo Risorto - ha scandito Prevost - Una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, che ci ama tutti incondizionatamente».
Poi ha richiamato la sinodalità, altro tema trattato dai porporati nel pre-Conclave, ma ha anche ricordato Papa Francesco, omaggiato dai 150mila di piazza San Pietro. «Ancora conserviamo nelle nostre orecchie la voce debole di Papa Francesco che benediceva Roma - ha detto - Il Papa che benediceva Roma dava la sua benedizione al mondo intero il giorno di Pasqua...Grazie a Papa Francesco». Poi le parole in spagnolo con cui ha salutato la comunità di Chiclayo, in Perù, dove è stato vescovo, e la recita dell’Ave Maria. «Voglio ringraziare anche tutti i confratelli cardinali che hanno scelto me per essere successore di Pietro e camminare come chiesa unita cercando la pace, la giustizia senza paura per proclamare il Vangelo ed essere missionari - ha aggiunto - Sono un figlio di Sant’Agostino, un agostiniano: possiamo tutti camminare insieme verso quella patria, dobbiamo essere una Chiesa missionaria con le braccia aperte».
Nemmeno il tempo di terminare la benedizione Urbi et Orbi con cui ha concesso l’indulgenza plenaria, che mentre le campane di San Pietro suonavano ancora a festa e decine di migliaia di persone lasciavano ordinatamente la piazza, arrivavano le prime reazioni. In primis quella del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. «Congratulazioni al Cardinale Robert Francis Prevost, appena nominato Papa - ha scritto Trump sul suo social Truth - È un grande onore sapere che è il primo Papa americano. Che emozione, e che grande onore per il nostro Paese. Non vedo l’ora di incontrare Papa Leone XIV. Sarà un momento davvero significativo».
Tra i primi commenti anche quello del presidente della repubblica, Sergio Mattarella. «All’inizio di un nuovo cammino di servizio petrino all’unità della Chiesa, fin d’ora desideriamo accompagnare Vostra Santità, certi che a nessuna donna e a nessun uomo di buona volontà, mancheranno la preghiera e l’affettuosa vicinanza del Papa - il messaggio del capo dello Stato - Sono certo che la lunga esperienza nel sud del mondo che Vostra Santità ha maturato anche in veste di missionario manterrà accesso quel faro verso i più deboli e dimenticati che Papa Francesco aveva voluto illuminare fin dall’inizio del proprio pontificato».
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha inviato una lettera al nuovo Pontefice. «L’Italia ha un legame indissolubile col Vicario di Cristo - scrive l’inquilina di palazzo Chigi - Non si potrebbero comprendere l’identità, la storia e la cultura della nostra Nazione al di fuori di quella che San Giovanni Paolo II, nel suo storico discorso al Parlamento italiano, definì la “linfa vitale” costituita dalla fede in Cristo: gli italiani guarderanno a Lei come guida e punto di riferimento, riconoscendo nel Papa e nella Chiesa quell’autorità spirituale e morale che deriva dal suo inesauribile messaggio di amore, carità e speranza, che sgorga dalla Parola di Dio».
Da Bruxelles è arrivata la reazione dei presidenti della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e del Consiglio europeo, Antonio Costa. «L'Unione europea è pronta a collaborare strettamente con la Santa Sede per affrontare le sfide globali e coltivare uno spirito di solidarietà, rispetto e gentilezza - spiegano i due - Auspichiamo che il pontificato di Papa Leone XIV sia guidato da saggezza e forza, mentre egli guida la comunità cattolica e ispira il mondo attraverso il suo impegno per la pace e il dialogo».
Nel frattempo in piazza scende il buio, il camino sopra la Sistina sarà a breve smontato, i cardinali torneranno nei territori delle loro missioni. A guidarli, nel loro ufficio, da ora in poi sarà Robert Francis Prevost, per tutti Papa Leone XIV.