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Safe zone a Kabul, ecco la richiesta di Macron
Un Macron che rischia la maggioranza assoluta all’Assemblea Nazionale, un Melenchon che rianima una gauche, che sembrava ormai morta. L’ex "fenomeno politico" Eric Zemmour che, con questo primo turno delle legislative francesi, segna definitivamente la sua ’debaclè. Infine una Francia che ha letteralmente "disertato£ le urne, come poche volte era successo. Sono questi in sostanza i primi risultati delle elezioni legislative francesi, oggi al primo turno e con un secondo round tra una settimana, il 19 giugno. A scrutinio ancora non completato le due coalizioni rivali si attestano poco sopra il 25%, un testa a testa di fatto ma che in realtà rischia di mettere in difficoltà il presidente Macron che, in questo momento, non ha alcuna certezza di raggiungere i 289 seggi necessari per la maggioranza assoluta. Secondo i sondaggi infatti per la coalizione Ensamble si prevedono tra i 275 e i 310 (Ifop-Fiducial), o anche peggio, tra 255 a 295 (Ipsos). Il presidente ha parlato subito i risultati e ha invitato il suo campo politico all’«umiltà». La sua coalizione è ancora la prima forza politica in Parlamento ma una maggioranza relativa sarebbe comunque un duro colpo. A partire dalla sua premier Elisabeth Borne, al ballottaggio con un testa a testa con il candidato Nupes. Nel caso di una sconfitta lei, come gli altri 14 ministri candidati, potrebbero essere costretti (per una prassi consolidata) a dimettersi, conducendo Macron a un rimpasto che sembra ormai inevitabile. «Non possiamo rischiare l’instabilità» ha detto Borne commentando i risultati. «Non dobbiamo cedere nulla davanti agli estremi, che siano a destra o a sinistra». È indiscusso che il vero vincitore al momento è il leader di France Insoumise e della coalizione Nupes Jean-Luc Melenchon. «Il partito presidenziale è sconfitto» ha detto parlando ai suoi sostenitori riuniti nel suo quartier generale. Il leader della gauche ha quindi invitato i suoi elettori «a recarsi alle urne domenica prossima per respingere definitivamente i progetti funesti della maggioranza, come la pensione a 65 anni, ma anche la parte nascosta di quel programma, come l’intenzione di ritirare 80 miliardi di euro dal bilancio dello Stato per ridurre il deficit». Terza qualificata in questo primo turno delle legislative francesi è stata Marine Le Pen il cui partito potrebbe alla fine spuntare un quasi 20% delle preferenze. Lei stessa si è qualificata per il secondo turno nella circoscrizione di Pas-de-Calais e ha caldamente invitato a «non lasciare la maggioranza assoluta a Macron». Per Les Republicains si prevedono circa l’11% dei consensi, un risultato mediocre che conferma ancora una volta la mancanza di ’appeal’ della leader. Infine il ’flop’ di Eric Zemmour, stella nascente nel panorama politico francese, eliminato nelal circoscrizione del Var. «I risultati non sono all’altezza delle nostre aspettative» ha detto il giornalista. Ma alla fine a perdere veramente in queste elezioni sono stati gli stessi francesi che hanno disertato in massa le urne: il tasso di astensione è da record, intorno al 53%, Che significa che meno di un cittadino su due è andato a votare.