Mano nella mano, fino all’ultimo respiro. Le gemelle Kessler se ne vanno così: unite, nella morte, come lo sono sempre state in vita. E si intuisce che qui il caso, o il destino, non c’entra.
Nate il 20 agosto 1936 a Nerchau, Sassonia, Alice ed Ellen, 89 anni, avrebbero deciso da sé, scegliendo il suicidio assistito. Lo fa trapelare la polizia tedesca, che ne ha constatato la morte nel loro appartamento di Grünwald, vicino a Monaco di Baviera. Una pattuglia ha raggiunto l’abitazione intorno alle 12 e ha escluso subito qualsiasi responsabilità di terzi. Mentre sulla stampa tedesca rimbalzano le ultime parole di Ellen Kassler, rilasciate a Bild nel 2024: le gemelle avevano “confessato” di voler essere sepolte nella stessa urna, insieme alle ceneri della madre Elsa e del loro cane Yello.

La volontà è impressa anche nel testamento, su cui appare di troppo, in queste ore, indagare. È sufficiente sapere che in Germania è possibile scegliere, sulla base di un modello che assomiglia molto a quello italiano: la morte medicalmente assistita è legale ad alcune condizioni, stabilite nel 2020 dalla Corte Costituzionale, che ha depenalizzato l’aiuto al suicidio come ha fatto la nostra Consulta con la sentenza 242/2029 sul caso Cappato/Dj Fabo. Le modalità non sono state ancora definite da una legge, proprio come in Italia. E per ora i criteri sanciti dai giudici si reggono sulla maggiore età del paziente e sulla sua libera autodeterminazione, mentre l’eutanasia è sempre illegale.

“Due paia di gambe con una testa sola”, disse Ennio Flaiano per raccontare il duo indissolubile del varietà in bianco e nero. E noi ci aggiungiamo: due teste e un solo cuore che ha smesso di battere.